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Accoltellamento dei due fratelli a Rozzano, le indagini si scontrano contro un muro di omertà

I medici hanno sottoposto il più grave dei due a un delicato intervento chirurgico. Le sue condizioni risultano essere ancora gravi, tanto che la prognosi non è stata sciolta

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carabinieriSi annunciano complicate le indagini sull’accoltellamento dei due fratelli marocchini avvenuto domenica sera in via Mimose a Rozzano. Questa mattina i carabinieri che indagano sul ferimento hanno fatto il punto della situazione, un punto da cui sono emerse tutte le difficoltà riscontrate, almeno sino a questo momento.

I fatti. L’agguato è avvenuto dopo le 18 in via delle Mimose. Un gruppo di quattro o cinque persone , coltelli in pugno,  ha affrontato i  due fratelli: un 20enne e un 25enne, con precedenti per spaccio. I due sono stati colpiti ripetutamente. Il maggiore dei due ha riportato ferite all’addome, una coltellata avrebbe sfiorato il cuore. Soccorso dai volontari del 118 è stato trasferito all’Humanitas in codice rosso.

I medici, in nottata, lo hanno sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Le sue condizioni risultano essere ancora gravi, tanto che la prognosi non è stata sciolta. Il più giovane ha invece subito ferite più lievi. Volontari della Croce viola Rozzano lo hanno trasportato sempre in Humanitas in codice giallo.

A poche ore di distanza, il movente dell’agguato non è stato ancora accertato. Colpa della omertà che regna negli ambienti nei quali è avvenuto. Tutto lascia supporre che sia maturato nell’ambito del traffico e dello spaccio di droga, ma non c’è la certezza assoluta. Il fratello minore ha rilasciato una sua versione dei fatti, versione che è al vaglio degli inquirenti.

Trovare il responsabile o i responsabili sarà comunque complicato. In astratto, gli autori del raid punitivo, non avendo alcun legame o avendone pochi con il territorio, potrebbero già essere in Spagna o nello stesso Marocco, come è avvenuto in casi simili. Sarà solo grazie al paziente lavoro dei carabinieri se si riuscirà a individuare il sottile filo rosso che lega i due feriti ai loro aggressori.

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