venerdì - 29 Settembre 2023
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“Voglio vincere Miss Italia, ma il mio sogno è diventare «profiler» investigativo”

18 anni, trezzanese, Alessia Anzioli studia biotecnologie sanitarie e le piacerebbe frequentare l'università per laurearsi in scienze forensi e investigative, una branca della criminologia

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Nella foto, Alessia Anzioli con la corona di Miss Milupa, poi con papà Giuseppe, mamma Patrizia e la sorella Giorgia

Trezzano potrebbe avere la sua prima e forse unica miss Italia. Una miss Italia futura detective, anzi criminologa, in gonnella. Potrebbe diventarla Alessia Anzioli, 18 anni compiuti a febbraio, eletta miss Miluna a Suzzara, Mantova, lo scorso 7 luglio, durante l’evento per la selezione delle ragazze lombarde che si presenteranno alle prefinali di Miss Italia a settembre. Sarà una delle 250 ragazze provenienti da tutte le regioni della penisola, e una delle 12  lombarde, che proveranno a conquistare la corona di più bella dello Stivale.

Profilo ideale

Fisicamente Alessia rappresenta il profilo ideale, forse più tradizionale del concorso Miss Italia: è alta 177 centimetri, ha i capelli castani e gli occhi verdi. Vive a Trezzano sul Naviglio con mamma Patrizia e papà Giuseppe. È alla sua seconda partecipazione. “Questa volta ci credo di più” – ha detto subito dopo essere stata eletta miss Milupa. Così ha cominciato a prepararsi alla battaglia della fase finale nazionale. “Sono una donna molto tenace e se mi pongo un obiettivo faccio di tutto per raggiungerlo: sto allenandomi per migliorare nel portamento e anche nelle capacità di esporre contenuti”.

Non solo le più belle

Il concorso ha una lunga tradizione: quando è nato giudicava solo la presenza fisica delle giovani donne, oggi invece le giurie tengono conto di tanti aspetti della personalità e le miss non sono solo le più belle, ma devono essere ragazze che rappresentano tutte le altre. Ma loro, che decidono di partecipare ai casting per il concorso cosa ne pensano? Quali sono i loro sogni le loro motivazioni? Lo abbiamo chiesto ad Alessia Anzioli che ha parlato della sua esperienza e dei motivi che l’hanno spronata a partecipare.

Sentirsi una principessa

“Ho sempre seguito le diverse edizioni di Miss Italia. Ora che ne faccio parte posso dire di persona che è una bella esperienza, un’occasione per sapere cosa significa sentirsi una principessa, indossare vestiti eleganti, affrontare il pubblico e il palco, ma anche per conoscere un nuovo mondo, fare nuove conoscenze. Lo credevo un mondo competitivo e antipatico, pieno di gelosie, e invece ho conosciuto ragazze piacevoli con cui è bello passare il tempo e collaborare per la riuscita dello spettacolo. È un’occasione per mettersi in gioco e parlare di sè, dei propri sogni, e per realizzarli. Mi piace lo spettacolo: da cinque anni faccio parte di una compagnia teatrale di Musical. È un’esperienza unica che mi ha reso più disinvolta davanti al pubblico e che mi ha permesso di acquistare più sicurezza”.

Che cosa fai ora e quali sono i  progetti?
“Sto finendo l’istituto tecnico di biotecnologie sanitarie, ma  mi piacerebbe poi frequentare l’università e laurearmi in scienze forensi e investigative, una branca della criminologia. Mi piacerebbe entrare in polizia, magari come profiler. Amo l’applicazione dell’ analisi scientifica.”

 E’ un lavoro ancora molto maschile…”
“Non temo la competizione. Ci sono volte inoltre che è più facile lavorare con gli uomini che con le donne. C’è meno invidia personale.”

Cosa pensano i tuoi genitori della tua partecipazione al concorso di bellezza?
“Sono contenti, orgogliosi, soprattutto anche perché vedono contenta me. Seguivamo Miss Italia insieme e mia mamma mi ha dato qualche dritta, qualche suggerimento. Mi sostengono molto, sento molto vicini sia miei genitori sia mia sorella Giorgia. Mia nonna Maria è la mia prima fan. C’è anche Lelly, la nostra cagnolina. È un chihuahua di 12 anni. L’abbiamo adottata che aveva già 9 anni, ma è diventata presto un membro stabile della famiglia”.

Cosa significa lottare per la vittoria?
“Non avevo mai fatto dei casting prima e non mi aspettavo di essere scelta. Invece ho superato ragazze che erano già arrivate al podio. Non mi aspettavo di vincere il titolo. Penso dipenda da una combinazione di fattori, fra cui l’impegno. Ci vediamo alle 14 con Alessandra Riva e iniziamo le prove. Proviamo tutte le diverse uscite, in costume, con il body e in abito elegante. Si prova tante volte il balletto iniziale, uguale per le ragazze di tutte le regioni. Ci vuole costanza e impegno in ogni prova, senza stancarsi. Poi c’è il contatto con il pubblico. a Suzzara è stato bellissimo. Il concorso si è svolto in piazza, fra la gente che faceva il tifo.  Il contatto con il pubblico è un’emozione unica. Anzi, un insieme di emozioni indimenticabili.”

Cosa ti aspetti da Trezzano e  dai tuoi compaesani?
“Spero che siano contenti se rappresento il paese al concorso. Mi fa tanto piacere se le persone di Trezzano mi sostengono nella gara, magari seguendomi sui social e facendo il tifo per me. È una cosa importante. Vincere è sempre un lavoro di squadra. Intanto ringrazio anche l’organizzazione del concorso. Sono tutti gentilissimi e attenti e particolari. Ho molta stima per Alessandria Riva che mi sta aiutando in mille modi”.

 

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