Ci sono gli utili idioti (che si mettono sempre al servizio di questo o quel potente lodandolo e mandandolo in brodo di giuggiole) e gli idioti inutili. Appartengono a quest’ultima categoria gli sconosciuti che ieri sera hanno vandalizzato il monumento che Trezzano sul Naviglio ha dedicato a Giovanni Falcone e alla vittime della strage di Capaci che sorge nel cuore del quartiere Tr1 a pochi passi dalla scuola Cuciniello, “ornandolo” di scritte di ogni tipo. È la seconda volta che accade nel giro di tre anni.
Pomeriggio macchiato
Così, un tranquillo pomeriggio elettorale è stato macchiato da vandali (chiamarli così forse è dargli una dignità che non hanno: l’origine del nome si riferisce a orde che hanno messo a ferro e fuoco mezza Europa, ma erano altri tempi) che non hanno trovato di meglio da fare che trascorrerlo scrivendo idiozie alla base e tutto intorno al monumento. Scritte oscene del tipo “mi piacciono i bambini” firmato “gay”, oppure “Cervello vai avanti, cuore stai fermo”, “Rhino scopiamo”, Nicole ti scopo”, “Sofia ti amo” e in chiusura una croce celtica. Il vuoto assoluto dietro ogni sfregio.
La telecamera
Un vuoto che però potrebbe costare caro ai contenitori. L’area è dominata da una telecamera collegata con le forze dell’ordine, telecamera che avrebbe ripreso ogni fase dell’assalto vandalico. Non è la prima volta che accade. Nel novembre del 2021 il primo episodio: un altro branco di inutili idioti accese un falò all’interno delle cinque colonne di marmo (cinque come le vittime della strage) che compongono l’opera che Silvio Romano aveva dedicato al magistrato ucciso dalla mafia. Prima il fuoco, alimentato da cartoni e da sterpi, poi l’imbratto con scritte e simboli nazisti. Simboli che, assieme a quelli sessuali, non sono mancati nemmeno questa volta.
Atto codardo
Una denuncia è stata presentata ai carabinieri. Le indagini dovrebbero identificare gli autori. Non dovrebbe essere difficile vista la telecamera installata sulla cabina elettrica che ha da fondale al murales dedicato a Paolo Borsellino che dista una decina di metri dal monumento vandalizzato. Anche oggi, come allora, c’è già chi ha lanciato l’ennesimo allarme “al clima di violenza che si respira”. Ma oggi come allora è probabile si tratti solo di atto codardo i cui autori non sanno né che sia stato Giovanni Falcone e nemmeno la gravità di alcune frasi che hanno scritto. Degli inutili idioti.