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Trezzano, non si placa la stagione dei veleni e la minoranza si rivolge al prefetto

Nel mirino il presidente del Consiglio comunale Claudio Albini ritenuto “non in grado di gestire con equilibrio le sedute dell’assemblea civica”

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Nella foto, Claudio Albini, presidente del Consiglio comunale di Trezzano sul Naviglio
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Nella foto, Claudio Albini, presidente del Consiglio comunale di Trezzano sul Naviglio

Non accennano a placarsi le polemiche post ultimo consiglio comunale tenutosi a Trezzano la scorsa settimana, quando l’intera minoranza ha abbandonato la seduta in segno di protesta contro l’atteggiamento della maggioranza, atteggiamento ritenuto “irrispettoso del ruolo e di compiti riconosciuti alle opposizioni” dalla legge”.

Nei giorni scorsi, sui social, si era scatenata una vera e propria battaglia tra i sostenitori dei due fronti, con mille distinguo, che non hanno fatto altro che avvelenare ancora di più il clima della politica locale. Da un fronte le bordate “sull’arroganza di chi forte dei numeri non permette il normale svolgimento del proprio lavoro”, dall’altra “la mancanza di argomenti e di proposte utili alla città”. Una sorta di balletto in cui a rimetterci è solo Trezzano, tra progetti strampalati e problemi irrisolti.

Ieri, un nuovo capitolo. Durante un incontro tra i responsabili dei quattro partiti che compongono la minoranza è stato deciso che  “per protesta”  nessuno dei loro rappresentanti parteciperà alle  riunioni dei Capigruppo “in quanto poco utili al confronto”.  Sarà deciso “di volta in volta di partecipare nelle commissioni dove verranno trattati argomenti dove sarà possibile esprimere liberamente ed in modo costruttivo proposte ritenute utili per il paese”. “Della situazione divenuta oramai insostenibile per i membri dell’opposizione” sarà informato anche il Prefetto di Milano Maurizio Saccone.

Nel mirino ci sono il sindaco Fabio Bottero e soprattutto Claudio Albini “che – hanno scritto in un comunicato i rappresentanti di M5stelle, Lega,  Fdi, e gruppo Padovani – ancora una volta non è stato in grado di gestire con equilibrio la seduta, appiattendosi, così come spesso gli accade, sulle posizioni della maggioranza, non ci ha consentito di poter discutere, con equi diritti, un importante emendamento che aveva richiesto un grosso impegno da parte dei presentatori, che aveva tutta la necessità di essere adeguatamente presentato se non altro per rispetto delle centinaia di persone che non sono favorevoli alla realizzazione, per noi inutile, di un nuovo parcheggio in via Rimembranze a danno dell’attuale parco”.

La stessa cosa sarebbe accaduta anche nel momento in cui si è passati a discutere di Dup, il Documento unico di programmazione, che traccia le linee di quel che si vorrebbe realizzare entro i confini del territorio comunale nei prossimi anni. In questo caso, oggetto del contendere è stata la tangenzialina, di cui si favoleggia da anni, che dovrebbe smaltire il traffico di attraversamento da Cusago verso la Vecchia Vigevanese. I vecchi progetti prevedono che attraversi  Nuova Vigevanese e Ferrovia dalle parti della ex Rimaflow.

La questione è che Unicredit, proprietaria dell’area avrebbe venduto a un gruppo cinese che sta ristrutturando i capannoni e che tra poco dovrebbe renderli attivi. Se così fosse, la tangenzialina e i problemi del traffico nord sud sarebbero rinviati di almeno un altro ventennio. Con buona pace di tutti coloro che abitano in via Indipendenza, quotidianamente attraversata da un fiume in piena di automobili

La nota dell’opposizione si conclude con “Visto l’atteggiamento oramai indisponente della giunta Bottero e del Presidente del Consiglio Claudio Albini, la scarsa possibilità di confronto con i consiglieri di maggioranza che presenziano ai consigli solo per fare numero, limitando di molto la possibilità di un confronto costruttivo”  si è deciso di non partecipare alle riunioni dei capigruppo. La minaccia intrinseca e che se non si cambia registro, i consiglieri non parteciperanno nemmeno ai prossimi Consigli comunali”.

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