Nella sua relazione, Villa ha sottolineato quanto Falcone e Borsellino fossero amici. Assieme hanno combattuto la mafia. Sono morti a poco meno di due mesi di distanza. Le immagini che li ricordano li ritraggono l’uno vicino all’altro, sorridenti. “Testimoniare il riconoscimento di entrambi nello stesso luogo avrebbe – secondo l’esponente grillina – anche il significato di sottolineare le battaglie comuni svolte contro la mafia”.
È stato il sindaco Fabio Bottero a rispondere alla richiesta. Come? Rigettandola. Dopo aver sottolineato che “tutti li pensiamo vicini,” riferito ai due giudici, ha detto che l’Amministrazione pensa ad un altro luogo da dedicare a Borsellino senza indicarlo. Il motivo per cui non è possibile accomunarli nel luogo del ricordo?
La risposta ha seminato sconcerto tra i presenti. Il sindaco ha infatti spiegato che, in passato, si sono incontrate notevoli difficoltà nel seguire la procedura della variazione toponomastica per l’intitolazione di largo Falcone tanto che (probabilmente ndr) non sarebbe ancora conclusa e per questo motivo non “si ritiene pratico procedere a una variazione della toponomastica per aderire alla richiesta contenuta nella mozione”.
In difesa del sindaco e della sua scelta sono scesi in trincea alcuni consiglieri di maggioranza che hanno snocciolato altre figure che meriterebbero il riconoscimento di un pubblico ricordo passando dal giudice Levatino a La Torre e Mattarella, a Impastato nessuno dei quali, però ha mai avuto il legame con Falcone.
La conclusione della vicenda? Pur apprezzando lo spirito della mozione, i gruppi di maggioranza hanno votato contro. La motivazione? “Motivi pratici”. Con tanti auguri a due amici che hanno dato la vita per combattere la mafia e che l’immaginario collettivo, e non solo, ritiene inseparabili.
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