Home Cronaca Trezzano, arrestati cinque italiani per “produzione illegale” di droga

Trezzano, arrestati cinque italiani per “produzione illegale” di droga

Le prime indagini erano state avviate dai carabinieri dopo un’esplosione avvenuta nel settembre 2019 all’interno di un capannone di via Edison

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carabinieri-+-guardia-di-finanzaCarabinieri e Guardia di Finanza di Corsico uniti per mettere fine a una banda di “commercianti di droga”. Nella giornata di ieri, i carabinieri su ordine del giudice per le indagini preliminari del Tribunale di Milano, hanno arrestato cinque italiani ritenuti responsabili di aver alterato alcune fasi della lavorazione di “canapa light”, producendo della vera sostanza stupefacente.

Contemporaneamente uomini della Guardia di Finanza hanno disposto il sequestro dei conti correnti e di una cassetta di sicurezza riconducibili ai cinque. Hanno anche imposto la cessazione delle attività all’interno di un capannone industriale di Trezzano, a disposizione degli arrestati.

Le prime indagini erano state avviate dai carabinieri di Trezzano dopo un incendio divampato nel settembre 2019 all’interno di un capannone utilizzato da una ditta che operava nel settore del commercio all’ingrosso e al dettaglio di fiori di canapa. I militari avevano scoperto la presenza di migliaia di bombolette che contenevano butano, propano e isobutano, gas che immessi nell’ambiente durante le fasi della lavorazione della canapa avevano provocato un’esplosione e un incendio.

Molti ricorderanno la vicenda. Il boato era avvenuto alle 15,45 del 20 settembre 2019. L’esplosione aveva investito i capannoni e le infrastrutture di via Edison, all’altezza del numero 36, alla periferia sud ovest della città. Era scattato un allarme per possibile pericolo inquinamento.

Il bilancio finale fu di tre feriti, due fratelli, più il padre (di 20, 25 e 66 anni) soccorsi da ambulanze e trasportati in ospedale. Presenti sul posto Carabinieri della Compagnia di Corsico, Polizia Locale Trezzano, Protezione Civile Gruppo di Trezzano, Associazione Nazionale Carabinieri Sezione Nuvoletta.

L’azienda in cui era avventa l’esplosione era la Three of light che, appunto, commercializzava prodotti di canapa. Era stato evacuato l’asilo di via Annibal Caro che dista qualche centinaio di metri dal luogo dell’esplosione e la posta di via Volta, che si trova proprio alle sue spalle, adiacente la stazione dei carabinieri.

Indagini successive avrebbero rivelato che gli indagati acquistavano legalmente “canapa light” per fini diversi da quelli dichiarati e consentiti dalla legge e poi, grazie ad alcuni procedimenti illegali, ottenevano nuovi derivati al di fuori di ogni autorizzazione. Non solo. Avrebbero prodotto canapa che, superando il limite di principio attivo di Thc, deve essere considerata sostanza stupefacente.

Dal canto loro, i finanzieri si sono occupati degli aspetti economici della vicenda, approfondendo le informazioni bancarie e patrimoniali, incrociando i dati raccolti con le informazioni provenienti dal circuito di prevenzione antiriciclaggio. Hanno così ricostruito minuziosamente i ricavi illeciti ottenuti con il commercio di sostanze stupefacenti.

Nel corso delle indagini, i Carabinieri hanno arrestato uno dei destinatari del provvedimento del giudice bloccato mentre trasportava 10 chili di hashish light, denunciato altri due sorpresi ad importare dalla Svizzera complessivi 150 chili di canapa light e sequestrato, in totale, 950 chili della stessa sostanza, per un valore commerciale complessivo di circa 1.000.000 di euro.

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