Quella tra il Romano Banco e lo Scarioni (storica società sportiva di Milano) è stata la classica gara di inizio stagione. Giocata in una giornata dal caldo tremendo ha messo in mostra aspetti positivi (la voglia dei biancoverdi di non lasciarsi sfuggire una vittoria che sino a una decina di minuti dalla fine pareva acquisita), e aspetti negativi (troppi errori dovuti forse all’afa) in fase di controllo.
L’equilibrio rotto
Il primo tempo è stato equilibrato, con un gioco che si è sviluppato prevalentemente a centrocampo. Le due squadre si sono controllate a vicenda, pur non rinunciando a tentare di far male l’una all’altra. Il Romano Banco è passato in vantaggio su un’azione di contropiede finalizzata da Emanuele Pecchia. Lo Scarioni ha reagito allo svantaggio alzando il pressing che però non ha sortito alcun effetto perché ben gestito dai padroni di casa.
La rimonta
Il secondo tempo ha riproposto le stesse condizioni della fine del primo. Scarioni in pressing, Romano Banco in controllo pronto a ripartire. E su una ripartenza è arrivato il calcio di rigore messo a segno da Francesco Gobbi. Sul 2 a 0 sembrava che la gara fosse finita. Almeno per i ragazzi del presidente Villani. Non per i loro avversari. Che con Nicolò Anania si sono portati sul 2 a 1.
Il risveglio dal black out
I biancoverdi sono andati in black out, sono calati fisicamente tanto da subire il pareggio a una decina di minuti dal triplice fischio. Allora hanno avuto una reazione d’orgoglio. Hanno ricominciato a giocare pur tra mille difficoltà ambientali. Non hanno mollato. Il 3 a 2 che ha regalato loro la vittoria è arrivato a una manciata di secondi dalla fine con un colpo di testa di Simone Belfi. Va bene così. Festeggiata la vittoria, però, l’analisi va sulle molte cose da migliorare. Analisi che dirigenti e staff faranno nei prossimi giorni.