lunedì - 20 Maggio 2024
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Toccata e fuga di Giuseppe Conte a Cesano: l’esponente del m5stelle arriva in ritardo all’appuntamento con gli elettori

Il presidente grillino sii ferma a stringere le mani, a salutare e a scambiare due chiacchiere velocemente

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Nella foto Giuseppe conte con il candidato del centrosinistra alla carica di sindaco di Cesano Boscone, Marco Pozza

A sostenere la campagna elettorale di Marco Pozza, candidato sindaco per il centrosinistra a Cesano Boscone, in piazza San Giovanni Battista, in pieno centro città, è arrivato Giuseppe Conte, presidente del Movimento 5 stelle. È anche lui un candidato, ma alle elezioni Europee. La sua visita, che aveva suscitato qualche curiosità, è iniziata invece, in ritardo di circa di 2 ore, davanti al municipio di Cesano Boscone che espone ancora uno striscione giallo che chiede verità per Giulio Regeni.

È una giornata feriale, il punto di incontro è di fianco allo studio medico che inizia a ricevere alla stessa ora, davanti ad un piccolo gruppo di sostenitori, per lo più consiglieri comunali e pensionati. Uno decide che è il momento giusto per lavare la macchina. Una signora passa e chiede se c’è qualche evento. La informano che stanno attendendo Giuseppe Conte e lei commenta ”ma viene veramente?” Un’altra aggiunge: “ È per picchiarlo?” Non c’è il tempo per chiederle come mai Giuseppe Conte non le piaccia: se ne va prima.

Le controversie dell’ex presidente del consiglio, spesso accusato pubblicamente di aver esagerato con il pugno di ferro contro i no vax, e con la gestione delle chiusure durante la pandemia sono molte e non sono ancora state dimenticate. Così pure il suo reddito di cittadinanza che ha aiutato qualche bisognoso ma ha suscitato gli appetiti di molti nullafacenti. I curiosi, soprattutto quelli che vanno dal medico, non sembrano proprio averlo in simpatia. Passa un’altra signora e indica le persone in attesa in piazza “ ma c’è una festa?” No, aspettano Conte”.

Aspetta e aspetta, qualcuno si spazientisce e se ne va. Qualcun altro comincia a protestare: “quand’è cal riva Conte?” “Quella signora ha detto che’ l rivava alle 2.30.” “Eh Signur, se l’ è in ritardo”. “Avrà trovato traffico in tangenziale” “Quel li el trova no El traffico. Sem numm che trovema el traffico.” Passa il tempo, ma alle 16 Giuseppe Conte ancora non c’è. Sono circa le 17, quando dal fondo dei giardini dall’area giochi arriva un gruppo di persone al centro il tanto atteso Giuseppe Conte. Nessun comizio per il momento.

Si ferma invece a stringere le mani, a salutare e a scambiare due chiacchere velocemente. Non si ferma in municipio ma continua la passeggiata per il centro di Cesano Boscone. Quasi senza fermarsi. Due bambini lo riconoscono e vogliono il selfie. “Non credevo di poter incontrare Conte al parchetto.” “Ehi Giuseppe, dove vai?” Conte non coglie la confidenza, ma sorride e continua a stringere mani e a dire affabilmente: “Buongiorno signora” e a passare oltre. Un bagno di folla nel pomeriggio , all’ora della passeggiata e dopo la fine dell’orario scolastico è sicuramente un viatico elettorale migliore di qualsiasi parola. Parola che, se pronunciata, la vostra cronista non ha potuto ascoltare e riportare. Aveva un altro impegno di lavoro e non è abituata ad arrivare in ritardo.

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