Sono ore decisive per le indagini sulla scomparsa di Giacomo Sartori, il 29enne il tecnico informatico dipendente di un’azienda di Assago, originario della provincia di Belluno, scomparso a Milano la sera del 18 settembre scorso. Sono ormai sei giorni che di lui non si hanno più notizie.
L’ultima è di ieri, quando la sua auto è stata trovata abbandonata in uno spiazzo a
Casorate Primo in provincia di Pavia. I Carabinieri, che indagano sul caso, hanno effettuato i rilievi sull’autovettura e, secondo indiscrezioni, non sarebbe emerso nulla di rilevante ai fini della soluzione di quello che con il passare delle ore sembra diventare un giallo.
Come è arrivata l’auto a Casorate? È possibile che Giacomo avesse un appuntamento? Con chi? Una delle ipotesi è che possa aver incontrato l’autore del furto del suo zainetto avvenuto venerdì notte in un pub di Milano, zainetto che conteneva il computer aziendale e alcuni effetti personali. È andato a Casorate per “pagare il riscatto”. Perché poi non è più tornato? Gli è accaduto qualcosa?
Queste e mille altre sono le domande cui stanno tentando di rispondere gli investigatori che si occupano del caso. E proprio la giornata di oggi potrebbe rivelarsi decisiva. Da ieri pomeriggio sono partite ricerche sul campo con l’ausilio di volontari e militari. Da questa mattina si aspetta di sapere se intorno alla zona dove è stata trovata l’auto, e poi nel non vicinissimo Ticino, ci sia qualche elemento che possa condurre al suo ritrovamento.
C’è anche chi teme che possa emergere il cadavere o qualche oggetto del giovane che spieghi il suo misterioso allontanamento, avvenuto dopo una serata passata fuori, a Milano, durante la quale gli era stato rubato lo zaino con il suo Pc di lavoro. Ed è proprio questo particolare a far nascere le peggiori ipotesi sulla sua scomparsa.
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