Home Cronaca Sindaco, funzionari, imprenditori: 5 arresti per peculato e corruzione

Sindaco, funzionari, imprenditori: 5 arresti per peculato e corruzione

Una vera e propria bufera si è abbattuta questa mattina sul Comune di Opera: un blitz dei carabinieri ha decapitato la giunta

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carabinieri-blitz-operaUna vera e propria bufera si è abbattuta questa mattina sul Comune di Opera. I carabinieri hanno notificato gli arresti domiciliari, sottoscritti dal gip del tribunale di Milano, a sindaco, dirigente dell’ufficio tecnico e tre imprenditori del settore edile. L’accusa nei loro confronti è peculato, corruzione, turbativa d’asta e traffico di rifiuti.

L’inchiesta – coordinata dai procuratori Alessandra Dolci e Maurizio Romanelli è stata avviata nel febbraio 2020 per far luce su presunti illeciti commessi da alcuni membri dell’amministrazione comunale. Dalle indagini sarebbe emerso, il condizionale come sempre in questi casi è un obbligo, come dal febbraio all’ ottobre 2020, il sindaco di Opera, con la complicità della dirigente dell’ufficio tecnico avrebbe sistematicamente interferito in alcune gare bandite da Comune facendo assegnare alcuni lavori pubblici a imprenditori “amici”, ricevendo ricevendo in cambio “sostanziose utilità”.

Secondo i magistrati inquirenti, sarebbero state documentate “gravi condotte delittuose di natura ambientale realizzate dagli stessi imprenditori indagati” che avrebbero interrato – in alcuni cantieri del Comune di Opera e in alcune aree agricole all’interno del Parco Sud di Milano – circa mille tonnellate di fresato d’asfalto e altro materiale di scarto. Materiali provenienti dalle lavorazioni stradali e da altri interventi appaltati dai Comuni di Opera, Locate di Triulzi, San Zenone al Lambro, Segrate, Monza.

I titolari delle aziende sotto inchiesta avrebbero attestato in modo fraudolento il regolare recupero dei rifiuti speciali compilando “formulari” falsi ottenuti dai gestori di due centri di smaltimento, che sono indagati a piede libero.

Tra le altre accuse ce n’è una particolarmente odiosa: il sindaco di Opera, nei primi mesi della pandemia, avrebbe arbitrariamente distribuito a parenti stretti e a dipendenti comunali circa 2000 mascherine chirurgiche che la Protezione Civile avevano destinato alle locali Rsa e alla farmacia comunale.

Nel corso dell’operazione sono stati, inoltre, notificati una misura “interdittiva” a un architetto bresciano consulente del Comune di Opera e un decreto di sequestro preventivo di 40mila euro (prezzo della corruzione) a carico dei pubblici ufficiali indagati, nonché di due autocarri utilizzati per commettere i reati ambientali.

 

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