L’autore di origini rozzanesi selezionato per la fase finale del più importante concorso letterario italiano
Dopo aver vinto il “Bagutta giovani”, è in lista nella sporca dozzina che si contenderà il premio “Strega”. Non male per un “disadattato” che ha vissuto la sua adolescenza nella periferia urbana di Rozzano. Qui si parla di Jonathan Bazzi e del suo libro “Febbre”, in cui racconta come ha trascorso la prima parte della sua vita. Finalmente una notizia che va oltre il Coronavirus, dei contagiati, dei morti. Una notizia che fa sperare nel futuro che verrà, dopo il Covid -19.
L’unico desiderio
A Rozzano, Bazzi ha vissuto il dolore della separazione dei genitori, il bullismo dei compagni di scuola, lo squallore dei palazzoni in cui abitava. Aveva un unico desiderio: essere compreso e accettato, senza dover dare spiegazioni (leggi qui e qui)
Il tris d’assi
Bazzi se la vedrà con un affermato scrittore di gialli noir dato per super favorito della vigilia, Gianrico Carofiglio, e il suo “La misura del tempo”, con Gian Arturo Ferrari, autore di “Ragazzo italiano”, Sandro Veronesi e “Il colibrì” che compongono il tris d’assi della 74° edizione del Premio Strega.
La sporca dozzina
Della “sporca dozzina” di finalisti annunciata oggi dal comitato direttivo del premio, riunito in videoconferenza, in ossequio alle disposizioni per il rispetto delle norme in tema di emergenza da coronavirus, fanno parte anche Silvia Ballestra con “La nuova stagione”, Marta Barone con “Città sommersa”, Alessio Forgione con “Giovanissimi”, Giuseppe Lupo con “Breve storia del mio silenzio”, Daniele Mencarelli con “Tutto chiede salvezza”, Valeria Parrella con “Almarina”, Remo Rapino con “Vita, morte e miracoli di Bonfiglio Liborio” e Gian Mario Villaltacon “L’apprendista”.
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