Di professione fa il poliziotto, ma la sua vera passione è la musica, la musica rap. Palermitano di origine (è nato a Palermo il 9 Aprile 1990), è un gente scelto della polizia di Stato alla Questura di Milano. Si dice convinto che colpire la mafia è difficile, ma ogni qualvolta se ne parla, diffondendo i valori della legalità, si fa sempre centro.
Un’opportunità per i ragazzi
Sebastiano Vitale, in arte Revman, torna nei digital store con “A Rozzano legalità”, brano scritto e inciso con gli alunni delle classi quinte dell’ ”Istituto Elisa Barozzi Beltrami” di via Garofani. L’artista ha seguito in prima persona una fase di formazione degli studenti, trasformando una specie di gioco (la scrittura di una canzone) in un’opportunità per i ragazzi che saranno gli uomini e le donne di domani: hanno riflettuto sulla legalità, il bullismo e il cyberbullismo, attraverso “la potenza comunicativa e l’immediatezza del rap” come riportato dal comunicato che rende pubblica l’iniziativa.
Il rap come modello di comunicazione
Inutile parlare dell’entusiasmo dimostrato dai allievi della Beltrami nel poter partecipare attivamene alla realizzazione di un intero brano musicale. Hanno imparato nozioni sulla creazione delle barre musicali in rima per la stesura di un brano in metrica e poi grazie alla strumentazione fornita alla scuola dallo stesso Revman, il rapper e gli studenti hanno inciso il ritornello del pezzo, evidenziando quanto il rap possa rappresentare un importante veicolo comunicativo a sostegno di legalità e benessere collettivo.
Messaggi positivi
Sono stati gli stessi studenti ad aver colto l’intero senso del progetto, confermando la possibilità di poter far musica trasmettendo messaggi positivi e corretti. Con una carriera professionale iniziata proprio nell’hinterland milanese, Revman pone al centro della sua missione il ritorno nelle periferie, questa volta, utilizzando uno strumento diverso e vicinissimo ai giovani, il rap.
Il videoclip
“A Rozzano legalità” è accompagnato da un videoclip girato con gli studenti. Il cantautore in divisa trasforma ancora una volta la percezione di uno stile musicale ancora troppo spesso equiparato all’illegalità, sottraendolo alla sottocultura criminale che lo utilizza a proprio appannaggio esclusivo. Ed è il merito principale del suo lavoro.