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Rischia di morire in campo, il Real Trezzano perde una delle colonne portanti della squadra

Momo Hazah, centrocampista di 27 anni, autore di 9 gol in stagione, operato d’urgenza dopo un malore accusato durante una partita di allenamento

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Nella foto, Momo Hazah in campo con la maglia del Real Trezzano
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Nella foto, Momo Hazah in campo con la maglia del Real Trezzano

“Oggi sono contento di poter ancora stringere mio figlio tra le braccia, questo è quel che conta”. A parlare, con gli occhi mlucidi di emozione, è Momo Hazah, 27 anni, il giocatore più forte del Real Trezzano. Poco meno di un mese fa, mentre era impegnato in allenamento, ha rischiato di morire: ricoverato per un malore, il suo cuore si è fermato mentre si trovava al pronto soccorso del San Carlo. È stato rianimato e poi operato. I medici gli hanno salvato la vita.

La colonna

Momo è arrivato in Italia quando aveva solo tre mesi. Oggi ha un figlio di poco più di un anno. È il titolare di un impresa edile. Da quattro anni è una delle colonne portanti del Real Trezzano. In questa stagione, nel girone di andata del campionato di Prima categoria ha segnato 9 gol, tutti di pregevole fattura, molti direttamente da calcio di punizione, la sua specialità. Nonostante sia un centrocampista è il capocannoniere della squadra. Gli brillano ancora gli occhi quando racconta della tripletta realizzata con il Quinto Romano o i due gol segnati alla Triestina. Episodi di una passione che non potrà più seguire. Episodi che rimarranno ricordi, testimonianze di una vita che non potrà più vivere.

L’allenamento

I sanitari che lo hanno avuto in cura, infatti, gli hanno proibito di scendere ancora in campo e fare sport agonistico. Lui racconta di quel maledetto 11 gennaio, quando stava disputando una partita di allenamento contro la Juniores del Real Trezzano. Una sgambata per tenersi in esercizio in vista della ripresa del campionato. All’improvviso il malore: dolorose fitte al fianco sinistro. Il rientro negli spogliatoi e l’intervento di medico sociale e fisioterapista. L’ambulanza e la corsa in ospedale con sospetta tachicardia ventricolare.

Cuore fermo

In attesa di essere visitato, il suo cuore si è fermato. L’allarme dei medici e il defribillatore che lo rianima. Subito in sala operatoria. La diagnosi è displasia del ventricolo destro. I chirurghi ripuliscono le parti malate e inseriscono un piccolo defribillatore interno. E’ vivo. Quando Momo si sveglia, arriva la sentenza: mai più calcio agonistico. La mazzata è forte. Lo disarma emotivamente. Non vuole arrendersi. Purtroppo per lui, si tratta di una sentenza definitiva.

Il futuro

Dopo le dimissioni dall’ospedale, pian piano il ritorno alla normalità. La famiglia, il figlio, il lavoro. E il Real Trezzano al quale non fa mancare il suo sostegno, da tifoso, naturalmente. “Oggi – dice – mi ritengo fortunato di essere ancora vivo e di ritrovarmi tra persone cui voglio bene e che mi vogliono bene”. Il futuro? “Rimanere in ambito calcistico, magari come allenatore”.

Ritrovato un uomo

Una strada tracciata anche da Tino Di Stasio, direttore sportivo della società giallonera che sottolinea: “Il Real Trezzano ha subito una grave perdita sul piano sportivo, sul piano umano ha ritrovato un uomo dalle mille qualità. Momo rimarrà vicino alla squadra sino a fine stagione, poi, l’anno prossimo gli offriremo un posto tra i nostri tecnici”. Viva la vita.

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