“Contrastare la criminalità organizzata e promuovere una cultura della legalità. Lo sport, e in particolare il calcio, possono svolgere un ruolo fondamentale in questo processo, offrendo ai giovani alternative positive e contribuendo alla costruzione di comunità più coese e solidali”. È il tema di discussione di un’iniziativa importante che ha riunito a Cisliano, presso la Libera Masseria, rappresentanti del mondo del volontariato, dell’antimafia e del calcio. Obiettivo della tavola rotonda analizzare il ruolo di crimine organizzato e finanza speculativa che stanno diffondendosi sempre di più nel mondo del calcio. E poi le risposte alle domande: le mafie hanno davvero preso il comando dei gruppi ultras dei grandi club? E’ un punto di non ritorno o le curve possono tornare ad essere immaginate come spazi liberi?
Il rapporto tra ultras e criminalità
Al centro del dibattito, al quale hanno partecipato, Pierpaolo Romani, coordinatore nazionale di “Avviso Pubblico”, don Massimo Mapelli dello sportello antimafia “Davide Salluzzo”, Fabio Durante presidente della scuola calcio Red Devils e David Gentilini membro del comitato antimafia del Comune di Milano, il delicato tema del rapporto tra ultras e criminalità organizzata e la possibilità di trasformare le curve in luoghi di aggregazione sana e lontana da ogni influenza negativa.
La testimonianza
Tra i relatori, si è distinta la testimonianza di Fabio Durante, presidente della Scuola calcio Red Devils che ha raccontato la sua esperienza di oltre trent’anni di volontariato, sottolineando come lo sport, e in particolare il calcio, possa essere uno strumento potente per l’educazione e l’inclusione sociale. “Grazie al calcio – ha affermato Durante – ho avuto la possibilità di aiutare centinaia di bambini e ragazzi, insegnando loro i valori della cittadinanza e dell’inclusione. Abbiamo accolto ragazzi con disabilità, dislessia e autismo, dimostrando che lo sport può essere un ponte verso una società più giusta e solidale.”
Il sostegno di don Mapelli
Un impegno che è stato possibile grazie al sostegno di realtà come la Libera Masseria e di figure come don Massimo Mapelli, che hanno fornito a Durante e ai suoi ragazzi un luogo sicuro e accogliente per svolgere le loro attività. “Nonostante le difficoltà incontrate – ha aggiunto Durante – non ho mai smesso di credere nel potere del volontariato. Ringrazio Libera Masseria e don Massimo per avermi sempre sostenuto.”
Unire le forze
L’iniziativa di Cisliano ha sottolineato l’importanza di unire le forze di tutta la società civile, delle associazioni, dei volontari, affinché il calcio non cada nelle mani della criminalità organizzata che stando anche ai rapporti della Direzione distrettuale antimafia ha allungato i suoi tentacoli su club e tifosi.