Home Buccinasco Buccinasco Politica Parla l’ex sindaco Carbonera: “Dopo gli anni degli attentati torno alla politica”

Parla l’ex sindaco Carbonera: “Dopo gli anni degli attentati torno alla politica”

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Nella foto, l'ex sindaco di Buccinasco Maurizio Carbonera

Intervista all’ex primo cittadino di Buccinasco: “Torno perché determinati interessi che prima erano presenti un po’ in tutti i partiti, parlo dell’inizio degli anni Duemila, oggi non ci sono più“

di Antonio Casa

Maurizio Carbonera è tornato a casa. L’ex sindaco di Buccinasco, noto per la sua intransigenza nei confronti dei clan che opprimevano la città agli inizi del secolo, è rientrato nel Partito democratico locale. Politica e criminalità organizzata sono i temi sui quali ha concesso l’intervista a pocketnews.it

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Chi è Maurizio Carbonera? Può tracciare un suo profilo per i lettori che non la conoscono?
“Sono una persona che molto tempo fa ha iniziato a impegnarsi nel sindacato, nel 1968. Avevo 17 anni. Poi ho continuato per cinquant’anni ad avere ruoli sempre nel sindacato, nella politica, nel volontariato. Ho speso gli ultimi dieci anni al servizio di una rete dell’associazionismo, in qualità di vice presidente regionale di un’organizzazione del terzo settore.”

Perché uscì dal Pd?
“Sono uscito dal Pd perché da amministratore locale ho avuto una serie di vicende – parlo di me come ex sindaco e dei componenti di quella che fu la mia giunta comunale di Buccinasco fra il 2002 e il 2007 – sfociate in uno scontro con la criminalità organizzata presente sul territorio. Non trovai nell’allora segreteria provinciale del partito l’appoggio rispetto ad alcuni problemi sorti. Siccome ero uno degli amministratori di questo partito a livello regionale, l’assenza di qualsiasi sponda e contributi nel Pd provinciale mi fece capire che quell’esperienza di partecipazione era terminata.”

Perché ha deciso rientrare?
“Sono rientrato perché tutto il Pd è cambiato, anche a livello locale. Determinati interessi che prima erano presenti un po’ in tutti i partiti, parlo dell’inizio degli anni Duemila, oggi non ci sono più.”

Quali interessi?
“Costruzioni immobiliari soprattutto, mi riferisco al Piano regolatore generale.”

E oggi?
“Ripeto: non ci sono più. Vedo una grande libertà delle persone che compongono sia il Consiglio comunale che la Giunta su questi temi. Inoltre rientro nel Pd perché ritengo che questa sia una fase in cui bisogna fare unità, confrontarsi sulle idee. Penso di avere continuato negli anni a detenere una coerenza di comportamento significativa sulla vita della comunità locale”.

La sua presenza può mettere in ombra gli attuali esponenti del partito, Arboit e Mercuri in primo luogo?
“Io non la vedo in questi termini. Ci sarà un confronto di idee. Naturalmente io ho le mie, che ho già in parte condiviso nei giorni scorsi su alcuni temi. Si sta discutendo della mobilità, poi delle modifiche del Piano di governo del territorio. Quand’ero sindaco ho tenuto per me la delega all’Urbanistica, so bene che il disegno del territorio è un tema strategico per far vivere meglio la gente nel proprio territorio. E’ un argomento prettamente politico, nel quale bisogna limitare il ruolo dei tecnici. Conosco i miei interlocutori, non intravedo alcun problema sul dialogo e sui ragionamenti. Siccome nessuno è portatore di interessi, questo è un altro elemento che aiuta il confronto.”

Facciamo un salto di tempo all’indietro. Quand’era sindaco, lei ha subìto due attentati incendiari e ha ricevuto una busta con un proiettile. Pensa che a Buccinasco tiri ancora quell’aria o che il vento sia cambiato?
“Ho notato che anche qui, a Buccinasco, c’è stata un’evoluzione. Non c’è più lo scontro che ci fu all’epoca – attualmente il sindaco è un mio ex assessore come il suo predecessore, persone che con me hanno vissuto il travaglio di quei cinque anni e successivo – anche se le famiglie dei clan sono presenti ed è presente, soprattutto, un inquinamento dell’aspetto economico di Buccinasco e in tutta l’area. Racconto un aneddoto: ho avuto possibilità nel 2008 di incontrarmi con il famosissimo scrittore Frederick Forsyte, il quale si stava documentando sul traffico di droga e decise di venire a Buccinasco a vedere i luoghi che poi ha raccontato nel libro “Cobra”.

Come aveva “scoperto” Buccinasco?
“Lui mi raccontò di essere arrivato sin qui seguendo la scia del traffico di stupefacenti partendo dalla Colombia a arrivando in Spagna, Calabria, nel Sud e nel Nord Italia. In Lombardia faceva riferimento a Milano, Corsico e Buccinasco. Se lei gira per Buccinasco, si accorge che è forse la cittadina più bella dell’hinterland di Milano, intanto perché è ricca di verde. Solo in quel periodo piantammo quarantamila alberi, trasformandola in buona parte. Bene, qui ci sono le risorse economiche che sono il risultato della vendita di droga in tutta la zona.”

I vecchi boss del clan Papalia/Barbaro stanno scontando pesanti condanne, la nuova ‘ndrangheta non mette più bombe ma, marcata a uomo da carabinieri e magistratura, vive sommersa. Oggi è più facile fare il sindaco rispetto a dodici anni fa?
“Rimane difficile. C’è sempre un confronto con le attività di queste famiglie, con nuovi fenomeni di investimenti tipo la nascita di supermercati che è pari al doppio del fabbisogno degli abitanti di Buccinasco. Non solo qui, ma anche nelle vicinanze. Nella nuova Vigevanese c’è una delle più grandi concentrazioni di centri commerciali della Lombardia, c’è Milanofiori ad Assago. Siamo pieni di attività commerciali, un’offerta ingiustificata rispetto all’effettiva domanda. Il tessuto industriale impoverisce, quello dei poli commerciali abbonda. Il fenomeno dovrebbe essere controllato per capire il senso di questi investimenti all’apparenza suicidi, anche perché i consumi non sono in aumento.”

E’ vero che nel 2005, i Barbaro pretendevano il pagamento di lavori non autorizzati?  
“Sì. Noi siamo arrivati ad amministrare il Comune di Buccinasco e loro avanzavano circa 90mila euro. Poi avevano fatto delle attività in via Resistenza, assegnati in maniera non corretta in quanto non era stata eseguita la procedura prevista dall’allora responsabile dell’ufficio tecnico, ma dati in parola e su questi chiedevano somme di denaro. Ci sono terreni ancora chiusi perché sotto il livello superficiale è stato depositato materiale inquinante.”

Torniamo alla politica. Qual è la situazione del Pd locale? Qualcuno dice che il partito soffrirebbe il presenzialismo del sindaco Pruiti, poiché occupa tutti gli spazi di comunicazione.
“Da un certo punto di vista è abbastanza naturale che un primo cittadino sia presente nei media, in quanto rappresenta l’amministrazione, la sua presenza a eventi e iniziative varie dà anche un grande valore simbolico. Poi c’è anche il carattere di Pruiti: il presenzialismo fa parte del personaggio. Mi rendo conto che il Pd è partito di maggioranza in città, in questi anni ha rinnovato volti e nomi di assessori e consiglieri comunali, così come nella lista civica apparentata. Pruiti ha una grande esperienza sul campo, superiore a quella che possono vantare gli altri assessori, molti dei quali sono al primo impegno amministrativo. E’ chiaro che competenza ed esperienza fanno la differenza.”

Come giudica l’azione amministrativa del sindaco?
“Nel complesso positiva. C’è grande attivismo, gli ambiti sono presidiati. Buccinasco è un comune ricco, intorno alla ventesima posizione nazionale per reddito Irpef dichiarato, visto che ha problematiche sociali limitate rispetto, per esempio, a Corsico, Cesano Boscone, Trezzano sul Naviglio e Rozzano. A mio avviso servirebbe maggiore e coraggiosa sperimentazione su alcuni versanti.”

Tipo?
“Sul sociale. Un comune deve interessarsi delle difficoltà di chi fa parte della comunità. Anche le piccole e medie imprese dovrebbero ricevere più aiuto, il comune potrebbe promuovere la collaborazione fra di esse, vedere di sostenere alcune loro azioni, fornire dei servizi innovativi. L’amministrazione in quanto tale funziona, ma certe volte non emerge per nuovi interventi. Cito un paio di azioni fatte nel corso della mia sindacatura: l’esenzione del pagamento dell’Imu ai palazzi che avevano installato pannelli fotovoltaici fino al saldo di questi lavori; in accordo con Assolombarda fornivamo una serie di servizi gratuiti alle imprese del territorio per il passaggio agli adempimenti previsti dall’accordo Basilea 2. Consideriamo che con l’erogazione di 25 milioni in servizi vari, il comune di Buccinasco contribuisce alla creazione del 15% del Pil del territorio.”

Dopo il suo ritorno nel Pd, c’è già chi dice che le voglia provare a rifare il sindaco. E’ vero?
“Ad oggi non è il tema, è un discorso prematuro. Mi sto avvicinando ai 70 anni. Se ci fosse un’emergenza e fossi in grado fisicamente di sostenere un impegno del genere, forse…”

Se non è rientrato con l’obiettivo di rifare il sindaco, quale contributo pensa di potere dare ai suoi compagni di partito e alla città?
“Lo dicevo all’inizio: portare idee ed esperienza su sociale, sviluppo locale e urbanistica.”

E se domani Pruiti le affidasse l’assessorato all’Urbanistica, accetterebbe?
“Con Pruiti abbiamo fatto un percorso insieme, io sindaco, lui assessore. Fatta un’esperienza, nella vita diventa complicato ripeterla. Non penso che sia nelle intenzioni di Pruiti fare un’esperienza ribaltata che potrebbe creare delle tensioni.”

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