Home News Corsico Parla il nuovo sindaco: “Queste le mie priorità per riaccendere la città”

Parla il nuovo sindaco: “Queste le mie priorità per riaccendere la città”

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Nell'immagine, Stefano Ventura festeggia la vittoria al ballottaggio (foto da Facebook)

Ecco la prima intervista a Stefano Ventura, nuovo primo cittadino di Corsico, il giorno dopo la vittoria al ballottaggio

Lei ha 31 anni. È il sindaco più giovane che Corsico abbia mai avuto?
“Sì, mi risulta di essere il più giovane. Come mi sento? Non ho mai puntato sulla giovane età per raggiungere un obiettivo perché ritengo che essere giovani non è di per sé un valore. Contano le esperienze, le passioni, il progetto formativo, le prospettive, il sogno.”

Ha vinto con uno scarto di 25 punti percentuale, si aspettava una vittoria di queste dimensioni?
“No! Sono e siamo stupiti dalle dimensioni del risultato: è la vittoria di tutta la città che ha recepito il nostro messaggio a favore di una politica rispettosa al di là di ogni schieramento”

Il M5stelle le ha garantito l’appoggio al ballottaggio, è previsto un qualche riconoscimento in termini istituzionali al candidato grillino Gianluca Vitali?
“Con il Movimento 5 stelle e con le altre forze politiche abbiamo aperto un dialogo sui lavori del Consiglio comunale sui temi ambientali e sulla legalità. Da parte di tutti c’è una grande disponibilità alla collaborazione”

Quale sarà l’età media della sua giunta?
“Sarà una giunta equilibrata sia dal punto di vista dell’esperienza, sia da quello della gioventù. Con quest’ultima che potrà dare un contributo di idee nuove e fresche”.

Masiero farà schizzare verso l’alto l’età media?
“Sui nomi dovremo confrontarci. Bisognerà aspettare ancora qualche giorno per indicare le persone e le deleghe. Non abbiamo nessuna scadenza e stiamo gestendo il confronto con assoluta tranquillità”

A parte l’ironia, quali sono le tre priorità che intende affrontare nei primi cento giorni?
Le priorità sono molte. La prima è dare un segnale di ripartenza nelle piccole cose: nella manutenzione di strade, parchi e aree pubbliche. Dobbiamo dare la certezza che cominciamo a prenderci cura della città. La seconda riguarda le fragilità purtroppo presenti sul territorio, fragilità che la pandemia ha acuito. Dobbiamo fare uno sforzo affinché i servizi sociali possano prendersene carico. La terza riguarda il lavoro da fare sulle aree degradate della città, da troppo tempo abbandonate a se stesse. Dobbiamo aprire i dossier e indicare le soluzioni per il loro recupero”

Ce n’è anche una quarta?
“La gestione della scuola. La messa in sicurezza degli ambienti e l’andamento della didattica. Nei prossimi giorni visiterò tutti i plessi scolastici per vedere da vicino e con i miei occhi quali sono le esigenze”.

Il Covid -19 ha provocato e provocherà problemi, anche economici. Quali sono le precauzioni per evitare eventuali tensioni sociali?
“Fondamentali sono due aspetti. Il primo riguarda un’amministrazione comunale sempre presente, un’amministrazione che dia risposte e comunichi i dati reali di una pandemia che non sappiamo come si evolverà nei prossimi mesi. Il secondo va in direzione della costruzione di servizi integrati con associazioni del territorio che si occupano di questi temi. Al comune la cabina di regia, alle associazioni l’operatività sul campo.”

Lei è laureato in discipline economiche e sociali e ha conseguito un master di secondo livello in politiche pubbliche. In che modo la sua formazione potrà aiutarla nel dare risposte a una città in sofferenza?
“Sicuramente la mia formazione denota un interesse per le tematiche pubbliche, ma non l’ho scelta perché da piccolo avevo deciso di fare il sindaco. Certo l’università dà basi solide per gestire problemi complessi e Corsico è una realtà che ha una grande complessità. La mia formazione potrà aiutarmi, come mi ha aiutato, nella gestione dei gruppi e mi auguro possa aiutarmi nel gestire i rapporti con i dipendenti comunali o nello sviluppare soluzioni diverse e innovative”.

Da bambino abitava al Lavagna, i problemi di un tempo non sono mai stati risolti. Cosa intende fare per rinnovare i servizi del quartiere?
“Penso che nel caso del Lavagna gli ambiti fondamentali su cui impegnarsi siano tre. Per prima cosa è necessario ricostruire la fiducia dei cittadini nei confronti delle istituzioni. Si è visto anche nelle urne che questa fiducia non c’è. È il risultato di troppi anni trascorsi in attesa di risposte e possiamo contrastarlo con una continua presenza sul territorio di sindaco, assessori e delegati. Poi è indispensabile prodigarsi affinché i servizi sanitari rimangano all’interno del quartiere. Per farlo dobbiamo stabilire un filo diretto con la Regione. Di pari importanza è la sottoscrizione con Aler di un accordo che promuova la riqualificazione della palazzina di via Curiel. In quest’ambito va inquadrato anche il rilancio del Centro sociale Curiel e del parco Cabassina. Devono tornare ad essere centri di aggregazione e di socialità.”

Il quartiere Burgo è un’altra ferita aperta: mancano servizi, mancano trasporti, i guai del teleriscaldamento si ripropongono ciclicamente. Basta una legislatura per renderlo vivibile?
“Non so se basterà. Certamente dovremo metterci tutto il nostro impegno. Il quartiere Burgo era stato pensato in un certo modo, poi è diventato altro. A differenza del Lavagna, al Burgo c’è voglia di partecipazione. Ci confronteremo con i residenti per capire quali sono le loro reali esigenze e verificare se possono essere soddisfatte in tempi brevi”.

Lei ha detto: “Mi impegnerò per una Corsico che torni grande, per costruire una comunità coesa e vivace, una città ordinata che offra servizi efficaci ed innovativi, un luogo aperto e inclusivo in cui nessuno resti mai indietro e si cresca tutti insieme”. È sicuro di poter mantenere la promessa?
“Sono solo sicuro che darò dei segnali per politiche che vanno in questa direzione: portare vitalità, cultura, socialità in un territorio che è stato troppo a lungo spento”.

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1 commento

  1. io come cittadino di Corsico spero tantissimo che il nuovo sindaco controlli tutte le strade e i marciapiedi ke fanno scifo

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