lunedì, Ottobre 14, 2024
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Omicidio di Paolo Salvaggio a Buccinasco, al via il processo del “palo” che partecipò all’agguato

Si tratta di Benedetto Marino, accusato di concorso nell’esecuzione avvenuta il 21 ottobre 2021 in via Costituzione

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Nella foto, la scena dell’omicidio e, nel riquadro, Paolo Salvaggio

È cominciato ieri il processo a Benedetto Marino, accusato di “concorso in omicidio“ per aver fatto da palo e autista nell’omicidio di Paolo Salvaggio, detto “Dum Dum”, il 60enne ex boss del narcotraffico legato al clan Barbaro e Papalia. L’omicidio avvenne la mattina dell’11 ottobre del 2021, in via Costituzione a Buccinasco. I killer, rimasti ancora sconosciuti, arrivarono in sella a uno scooter Yamaha TMax. Avevano affiancato Salvaggio mentre era in bici, e gli avevano sparato numerosi colpi di pistola, l’ultimo alla testa.

Lo sgarro

Il processo, in corte d’Assise è presieduto dal giudice Antonella Bertoja. All’udienza ha partecipato anche Benedetto Marino. Il procedimento tenterà di far luce sull’effettivo ruolo dell’imputato in quello che in un primo momento fu considerato come una dichiarazione di guerra ai Barbaro- Papalia, una guerra scatenata per ridiscutere gli equilibri del potere mafioso nel triangolo Buccinasco, Corsico, Cesano Boscone. Niente di tutto questo, le indagini successive hanno preso una direzione diversa, puntando su un probabile sgarro da parte di Salvaggio nei confronti dei mandanti del suo assassinio.

La Peugeot bianca

Salvaggio era malato terminale. Aveva un cancro che secondo i medici lo avrebbe ucciso in pochi mesi. Sarebbe morto comunque. Una morte, nel suo letto, non condivisa da chi aveva deciso la sua esecuzione. Secondo i magistrati inquirenti, tra chi avrebbe organizzato quell’agguato mortale ci sarebbe stato anche Benedetto Marino, 45enne originario della Sicilia, dove poi è stato arrestato.  Per gli investigatori, l’uomo la mattina dell’11 ottobre del 21, poco dopo che due killer avevano sparato contro Salvaggio tre o quattro colpi mentre si trovava fermo al semaforo di via della Costituzione a cavallo della sua bici, avrebbe atteso uno dei due killer in via San Giusto a Milano a bordo di una Peugeot 3008 bianca così da garantirgli una fuga veloce e sicura.

Lo scooter ritrovato

La prima svolta nelle indagini è arrivata il 5 aprile dell’anno successivo all’omicidio, quando lo scooter utilizzato dai due sicari è stato trovato in un’area boschiva tra via San Giusto e via Forze Armate a Milano. Riguardando a ritroso le immagini registrate dalle telecamere la mattina del delitto, gli investigatori sono riusciti a isolare alcuni frame in cui si vede un uomo che si allontana con un casco da moto in mano e sale a bordo di un’auto ferma, con lo sportello già aperto, e arrivata lì cinque minuti prima, alle 10.08 e 32 secondi. Quell’auto è proprio la Puegeot 3008 e al volante, stando a quanto ricostruito, ci sarebbe stato proprio Marino.

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