Home Il Fatto del Giorno Oggi è la Giornata della libertà di stampa, l’Italia ultima in Europa

Oggi è la Giornata della libertà di stampa, l’Italia ultima in Europa

Il giornalismo locale è il più penalizzato mentre la verità è a rischio senza il lavoro dei giornalisti

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libertà-di-stampaokUltimo posto in classifica in Europa, 20 giornalisti sotto scorta, giornalisti intercettati, giornalisti boicottati (a livello locale ormai è un must). In questo scenario, l’Italia oggi celebra la Giornata internazionale sulla libertà di stampa, istituita nel 1993 dall’assemblea generale delle Nazioni Unite. E lo fa con una serie di manifestazioni.

Da un incontro con il presidente della Camera Roberto Fico a Roma, a un convegno organizzato dal Comune di Trento cui parteciperà Beppe Giulietti, presidente della Federazione Nazionale Stampa Italiana, Assostampa del Trentino Alto Adige e del Veneto, Articolo 21 e associazione Supolka, dedicato ai dodici giornalisti bielorussi incarcerati per aver raccontato le proteste contro il presidente Aljaksandr Lukasenka.

Iniziative sulla libertà di stampa ed informazione si sono svolte e si stanno svolgendo anche in altre città italiane, come Milano, dove è stata realizzata un’opera “calpestabile” con 75.000 pagine di giornale che rivestono il pavimento della Stazione Centrale: “Non è una provocazione – spiegano da Blu-PXLs, portavoce del collettivo che ha installato l’opera, – ma un invito a riflettere su quello che leggiamo e su come le informazioni ci raggiungono, in modo sempre più pervasivo”.

Il web ha stravolto il modo di fare informazione. Un esempio? Oggi parlano di Covid dentisti pazzi che discutono di epidemia come se avessero vinto il Nobel per la virologia (se esistesse) e casalinghe disperate che affrontano la propria solitudine aprendo una finestra su Facebook.

Il giornalismo locale è il più penalizzato. Nessun lettore si domanda abitualmente dove stia la verità. Le notizie vengono manipolate, ignorate o calpestate, soprattutto dalla politica, da sindaci autoreferenziali e assessori che si sentono investiti da un mandato divino.

Guai a disturbare i manovratori. Così se si pubblica una sentenza della cassazione che accusa il comune di responsabilità in vicende di cronaca, il boicottaggio è assicurato (Buccinasco docet). E se si denunciano comportamenti non proprio trasparenti su alcune vicende che potrebbero costare alle casse comunali centinaia di migliaia di euro, il minimo che capita è che ti tolgano il saluto e che non rispondano più al telefono (Trezzano).

Senza parlare dell’uso intimidatorio della “minaccia della querela”. Si badi bene, della minaccia, non della querela perché se davvero la presentassero allora sarebbero obbligati a risponderne avanti a un giudice.

Come detto, Internet ha modificato l’intera sistema dell’informazione. La verità però è a rischio senza il lavoro dei giornalisti. I cittadini possono trovare notizie, ma la competenza di chi le scrive continua a rivelarsi utile nella battaglia per la libertà: la buona informazione vale e garantisce più democrazia. Al di là delle lobby, dei partiti, di qualsiasi centro di potere. E di dentisti pazzi.

 

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