Si tratta di un’azienda sconosciuta alla maggioranze dei residenti. Un’azienda che, però, nei giorni scorsi ha sottoscritto una partnership con la STMicroelectronics leader mondiale per la produzione di componenti elettronici e il Politecnico di Milano.
L’obiettivo dell’accordo è mettere in comune le migliori competenze scientifiche, ingegneristiche, industriali e di mercato per sviluppare soluzioni tecnologiche innovative nel campo dei sensori senza contatto che combinino meccanica, elettronica, ottica e intelligenza artificiale.
Fluid-o-Tech si occuperà della progettazione, produzione e commercializzazione di dispositivi di distribuzione di fluidi, la STMicroelectronics si occuperà dello sviluppo e relativa fornitura dei componenti tecnologici, mentre il Politecnico ospiterà fisicamente il laboratorio dove validare e sviluppare i progetti e le applicazioni.
L’azienda non è nuova a queste collaborazioni, dato che ha sempre avuto un occhio attento verso l’open innovation con l’obiettivo di affrontare sfide complesse attraverso un network di fornitori, partner tecnologici e clienti, consentendo a ciascuno di essi di mettere in comune una parte del proprio know-how per creare valore per l’intero ecosistema produttivo.
Proprio con questo obiettivo, nel 2013, ha creato F-Lab, un laboratorio interdisciplinare che dialoga costantemente con università, centri di ricerca e partner tecnologici. Da quest’esperienza è nata anche Fluidics Dolphin, che grazie alla trasformazione digitale ha sviluppato una serie di piattaforme integrate intelligenti in grado di controllare il flusso e la portata dei propri dispositivi e di gestire i liquidi anche da remoto attraverso comunicazioni wireless. E poi si parla solo di risse.
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