L’inchiesta per omicidio colposo, coordinata dal pm Mauro Clerici, è nata dalla denuncia del compagno della donna, morta il 12 aprile 2018. Aveva perso il bimbo che portava in grembo in modo spontaneo alla nona settimana di gravidanza e, su consiglio della sua ginecologa di fiducia, si era recata all’Humanitas per il raschiamento.
Durante l’intervento, ebbe una complicazione: la perforazione dell’arteria uterina, che le causò una importante emorragia che i medici non sarebbero stati in grado di gestire nell’emergenza. Hanno proceduto con le trasfusioni di una serie di sacche di sangue senza capire, stando alle indagini, che per salvare la donna andava asportato l’utero al massimo in mezz’ora.
Quando, poi, hanno deciso di procedere con la isterectomia, cioè con la rimozione dell’utero con la tecnica della laparotomia, sarebbe stato troppo tardi. A nulla è poi servito l’intervento dell’equipe di chirurgia generale della clinica di Rozzano. Così e quello che doveva essere un banale intervento chirurgico si è trasformato in una tragedia. L’assicurazione dell’ospedale sta provvedendo a versare i primi acconti per il risarcimento del danno.
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