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Ma la nuova chiesa è abusiva?

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La chiesa costruita al quartiere Marchesina. Il parroco non ha mai firmato la convenzione che assegnava l'erea alla parrrocchia

È un pasticciaccio all’italiana, anzi alla trezzanese, comune in cui le vicende amministrative non finiscono mai di stupire. In peggio. Una firma non apposta sotto una convenzione potrebbe mettere in discussione tutta la procedura che ha permesso la costruzione della chiesa che si affaccia sulla Circonvallazione

La domanda che in molti si pongono è: “Ma la nuova chiesa di via san Cristoforo sorta all’angolo con via Buozzi, al quartiere Marchesina è abusiva?” La domanda rischia di rimanere a lungo senza risposta, almeno sino a quando, la Corte dei conti non darà risposta all’esposto minacciato dalle opposizioni in merito a una “querelle” che da alcuni mesi fa discutere politici e residenti.
Si tratta di un altro capitolo della Trezzaneide (la capacità dell’apparato amministrativo della città di stupire i propri residenti con vicende paradossali: vedi piscina di via Morona e tante altre).

La firma non c’è

Oggetto del confronto è la chiesa che si affaccia sulla Circonvallazione, un edificio che a detta dei suoi estimatori “s’innalza dal recinto sacro, si ricollega alla matrice originaria che ha ispirato lungo i secoli l’edificazione delle chiese cristiane per dare forma architettonica al segno della Croce”. Sarà, intanto l’impatto ambientale della struttura esterna è devastante, cioè è proprio brutta. La questione verte attorno ad una firma, quella del parroco, che non è mai stata apposta sulla convenzione che assegnava alla parrocchia il terreno su cui poi la chiesa è stata costruita. Il documento prevedeva che in cambio della concessione di quell’area, la parrocchia avrebbe ceduto circa 500 metri quadrati di terreno alle spalle del municipio, terreno che gli amministratori dell’epoca volevano destinare all’ampliamento del municipio stesso.

Si procede lo stesso

Nonostante la mancata sottoscrizione di quell’importante documento da parte del parroco, nessuno per anni ha sollevato obiezioni e dopo alterne vicende la chiesa è stata inaugurata in pompa magna e sono cominciate le celebrazioni dei riti ecclesiastici (le messe). Tutto è proceduto tranquillamente sino a quando qualcuno, non si capisce bene chi, ha scoperto l’inghippo. Apriti cielo. Sono scoppiate le polemiche.

L’affarone

L’attuale giunta ha tentato di porre rimedio, stipulando una nuova convenzione. I puri di cuore penseranno che riporti i contenuti della vecchia. Macché, nella nuova, la parrocchia si tiene il terreno alle spalle del municipio, in più ottiene l’utilizzo di parcheggi comunali adiacenti al nuovo edificio di culto (parcheggi che avrebbe dovuto costruirsi a proprie spese). In cambio “concede” ai residenti il passaggio in un vialetto che conduce alla fermata del pullman su via Circonvallazione. Un affarone.

Il danno erariale

Un affarone che ha scatenato le ire dell’opposizione che minaccia di presentare ricorsi a ogni ordine e grado della magistratura, da quella ordinaria a quella amministrativa, passando per quella penale, perché la nuova convenzione provocherebbe un “notevole danno erariale”. Come finirà questa vicenda?  Secondo il sindaco Bottero (leggi l’intervista che ha concesso a pocketnews.it), “definire la chiesa abusiva è un poco esagerato. È vero, lo scambio non è mai avvenuto.  I funzionari, che in quel periodo si occupavano della vicenda, avrebbero dovuto pretendere la firma, ma è possibile che si erano riservati di richiederla alla fine dei lavori. Nel frattempo è cambiata la normativa, tutto si è fermato ed è finito nel limbo amministrativo dal quale è poi la questione è riemersa.” Sarà ancora una volta la magistratura a chiarire da che parte sta la ragione? Santa Gianna Beretta Molla, pensaci tu.

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