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La ‘ndrangheta ha nascosto le armi e dà l’assalto alle imprese del territorio

È la sintesi degli incontri tenuti domenica e lunedì a Corsico e Trezzano con il procuratore Nicola Gratteri, cui i due comuni hanno conferito la cittadinanza onoraria

trezzano gratteri
Nella foto, un momento della cerimonia del conferimento della cittadinanza onoraria del Comune di Trezzano al procuratore capo della Repubblica di Reggio Calabria, Nicola Gratteri

Si è concluso ieri sera a Cinisello Balsamo, il tour di Nicola Gratteri, magistrato anti ‘ndrangheta per eccellenza che in due giorni ha ricevuto la cittadinanza onoraria dal Comune di Corsico, dal Comune di Trezzano, da quello di Buccinasco da quello di Abbiategrasso e, appunto da quello di Cinisello Balsamo. Segno che i temi che affronta sono largamente diffusi.

In ogni tappa (Gratteri è stato anche a Lissone dove si è intrattenuto con gli studenti dell’Istituto Meroni e a Milano dove ha presentato il libro “Complici e colpevoli”) il magistrato ha affrontatola questione dei rapporti della ‘ndrangheta con il territorio in cui mette radici.

“Oggi – ha detto – durante il conferimento della cittadinanza onoraria  conferitagli dal comune di Trezzano, tenutasi nel centro socio culturale di via Manzoni – non siamo di fronte ad un virus che aggredisce un corpo sano ma ad un sistema criminale che sulla base di “interessi reciproci e rapporti funzionali” interagisce con l’economia, la finanza e la politica. La pervasività delle mafie si è fatta dunque più subdola e pericolosa”.

E la Lombardia, soprattutto i comuni del sud ovest milanese, ne sono un esempio. Buccinasco, Corsico, Cesano Boscone, Assago, la stessa Trezzano sono o sono state terreno di conquista delle varie mafie che per anni hanno occupato il territorio militarmente.

Oggi, come confermato dallo stesso Gratteri, hanno riposto le armi (ma sono sempre pronte a riprenderle, basti ricordare l’omicidio di un esponente legato al clan dei Papalina avvenuto poche settimane fa a Buccinasco) e si stanno infiltrando nel tessuto economico della regione, diventando ancora più pericolose. Approfittando della emergenza pandemica diventata economica, le mafie hanno saputo ampliare il proprio raggio di azione.

Ad accogliere Gratteri nel centro socio culturale di Trezzano, Zina Villa e Alice Zatti, vicepresidenti del Consiglio comunale di Trezzano, assieme al sindaco Fabio Bottero. “La accogliamo a Trezzano sul Naviglio – ha detto Villa Zina incontrando il magistrato – nel centro intitolato al Generale dell’Arma, Prefetto, Carlo Alberto Dalla Chiesa, e nell’aula consiliare recentemente dedicata al sindaco di Pollica, Angelo Vassallo, vittima della camorra”.

Nicola Gratteri nel suo ultimo libro “Complici e colpevoli” presentato a Corsico domenica pomerigio, scrivendo della Lombardia cita il lavoro della  Direzione Distrettuale Antimafia di Milano e in particolare della dottoressa Alessandra Dolci. Fa anche riferimenti precisi dei settori nei quali le mafie stanno proliferando: smaltimento dei rifiuti e recupero crediti.

Crescono – ed è l’accusa più grave – anche grazie a coloro che cercano “vantaggi impropri”, di chi cerca e trova sinergie con le mafie, alle “contiguità compiacenti” che distorcono le ordinarie dinamiche di mercato nuocendo all’economia sana, ai politici che concedono appalti in cambio di voti. Gratteri sostiene che “chi non ha messo piede in Lombardia conta di meno nella geopolitica della ‘ndrangheta”.

Domenica, come detto, Gratteri era stato a Corsico a parlare con Cesare Giuzzi, giornalista al Corriere della Sera ed esperto di criminalità organizzata, di due suoi libri (“Non chiamateli eroi” e “Complici e colpevoli”).  Educazione, consapevolezza, conoscenza: sono le tre parole chiave che hanno sintetizzano la serata. Con il procuratore di Catanzaro, Nicola Gratteri, lo storico delle organizzazioni criminali Antonio Nicaso, il comandante provinciale dei carabinieri, generale Iacopo Mannucci Benincasa.

“La partecipazione – ha detto alla fine della serata il sindaco Stefano Martino Ventura, ringraziando gli oltre 250 partecipanti – è un messaggio semplice e potente. Vuol dire, cioè, che ci sono molte persone che non sono disposte a cedere al sopruso e alla prepotenza delle mafie. Accanto a chi combatte la criminalità in prima linea, noi tutti dobbiamo fare la nostra parte. Dobbiamo uscire di qui stasera promuovendo consapevolezza in ogni luogo: al lavoro, a scuola, in famiglia. Perché la consapevolezza – ha precisato il primo cittadino di Corsico – è la prima arma per combattere la ‘ndrangheta sul nostro territorio”

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