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Indagine chiusa, l’ex sindaco di Opera accusato anche di truffa aggravata

Antonino Nucera nel corso del suo mandato, avrebbe continuato a ricevere lo stipendio da una scuola di Milano dove lavorava prima di essere eletto, causando un danno erariale di circa 59mila euro

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Nella foto, l'ex sindaco del comune di Opera finito agli arresti domiciliari per corruzione e ora indagato anche per truffa aggravata
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Nella foto, l’ex sindaco del comune di Opera finito agli arresti domiciliari per corruzione e ora indagato anche per truffa aggravata

I carabinieri del Comando Provinciale di Milano hanno notificato nella giornata di ieri, ventidue avvisi di conclusione indagine emessi dalla procura della Direzione Distrettuale Antimafia del Tribunale di Milano a carico di funzionari pubblici, imprenditori e cinque società, nell’ambito dell’inchiesta che, lo scorso 8 aprile, aveva provocato l’arresto del sindaco del Comune di Opera, Antonino Nucera, della dirigente del locale Ufficio Tecnico e di alcuni imprenditori.

In quest’ambito, si aggrava la posizione di Nucera che, finito ai domiciliari per corruzione e altri reati, ora è accusato anche di truffa aggravata ai danni della Pubblica amministrazione perché, nel corso del suo mandato, si sarebbe adoperato “con artifizi e raggiri (omettendo di effettuare le prescritte comunicazioni agli enti competenti) per continuare a ricevere lo stipendio come dirigente Amministrativo di una scuola di Milano dove lavorava prima di essere eletto, causando un danno erariale di circa 59.000 euro”.

I provvedimenti oltre a riguardare gli indagati della prima fase dell’indagine, per i quali sono state confermate, a vario titolo, le ipotesi di peculato, corruzione, turbativa d’asta e reati ambientali – hanno raggiunto anche altri imputati in relazione nuove ipotesi di reato di falso, frode in pubbliche forniture e gestione di rifiuti non autorizzata.

Tra le altre accuse rivolte a Nucera, c’è anche quella che quando era ancora sindaco di Opera, avrebbe ottenuto l’indebito annullamento di due multe per violazione del codice della strada per infrazioni commesse mentre era personalmente alla guida di un’autovettura intestata al Comune, grazie alla complicità di due ex comandanti della Polizia Locale (ora indagati) i quali avevano falsamente attestato che, al momento delle infrazioni, il mezzo era utilizzato dal personale dipendente per indagini di polizia giudiziaria.

È emerso, ancora, come una delle imprese indagate per corruzione e traffico di rifiuti, nell’eseguire i lavori stradali appaltati dai Comuni di Opera (Milano) e San Zenone al Lambro, abbia abitualmente scaricato a profondita’ inferiori a quelle previste dai Computi metrici Estimativi.

La stessa impresa aveva appalti nei comuni di Corsico, Buccinasco e Cesano Boscone. Falsificando sistematicamente i Formulari di Identificazione Rifiuti (Fir) avrebbe, inoltre, indebitamente riutilizzato parte del fresato d’asfalto prodotto (insieme ad altri rifiuti misti) per completare i lavori stradali sulla SP 412 nel Comune di Opera, e ne ha conferito ingenti quantità a tre imprenditori che, avendolo riutilizzato in modo incontrollato all’interno delle rispettive aziende agricole, sono stati denunciati per gestione di rifiuti non autorizzata.

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