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Il grido disperato di una madre: non ho un tetto per i miei figli e nessuno mi aiuta

Vivono in una specie di garage adattato ad abitazione. A giugno devono lasciarlo e non hanno un posto dove andare

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jessica-affaticato-con-i-suoi-figliÈ l’ennesima storia di disperazione. Una disperazione intensa che monta ogni giorno sempre più intensa. Ha come protagonista una madre, un padre e due bellissimi ragazzini di otto e 12 anni. Una famiglia come tante se non avesse un problema. Un problema importante. Non hanno un tetto sotto cui poter vivere e nessuno li aiuta. Né le istituzioni, né qualche anima pia che dia loro un luogo in cui costruire un futuro. Il proprio e quello dei loro figli.

È la storia di Jessica Affaticato, del marito Filippo Maimone e dei loro due figli. Vivono in una specie di garage adattato ad abitazione messo a loro disposizione da un amico. A giugno devono lasciarlo e non hanno un posto dove andare. Hanno provato di tutto. A rivolgersi al mercato libero e a quello di edilizia popolare. Niente, non c’è stato nulla da fare. Hanno anche partecipato al bando di zona per l’assegnazione di 60 alloggi di proprietà comunale o dell’Aler, indetto nelle scorse settimane. Nei giorni scorsi sono state pubblicate le graduatorie ma la loro richiesta figura agli ultimi posti.

Vivono un paradosso. Le condizioni economiche della famiglia da un lato sono ritenute troppo deboli per il mercato libero, dall’altro troppo alte per l’assegnazione di una casa popolare. La madre è disoccupata e da tempo è alla ricerca di un’occupazione. Il nucleo familiare sopravvive grazie al lavoro che svolge il padre, Filippo Maimone, in un punto vendita della grande distribuzione a Cesano Boscone.

Lo stipendio già di per sé non sufficiente per una famiglia di quattro persone è decurtato di un quinto causa un finanziamento richiesto per la cura dei denti dei figli, che l’uomo non è stato in grado di onorare. Ne è seguito il pignoramento e un piano di rientro spalmato in sette anni.

L’intera famiglia ha ancora la residenza in via Curiel, a Corsico. Jessica Affaticato si è rivolta ai servizi sociali della città e, a suo dire, dagli sportelli ha ricevuto qualche schiaffo in faccia. “Mi hanno proposto due soluzioni – dice – o una casa famiglia per me e i miei figli, escluso mio marito, o l’invito a tornarcene in Sicilia”. E a proposito del marito, qualcuno avrebbe chiosato: “C’è tanta gente che dorme in macchina!”

Anche la richiesta fatta al sindaco Ventura non ha sortito migliore sorte: la casa famiglia sarebbe l’unica soluzione disponibile. Sottolinea Filippo Maimone: “Già la vita è quella che è, se mi tolgono i bambini non vale la pena di essere vissuta. Noi vogliamo rimanere insieme”. Dopo tante tribolazioni, Corsico, tramite l’assessore Elena Galli, si sarebbe offerta di pagare la caparra per l’affitto di un alloggio al mercato libero. Il bello (o per meglio dire, il brutto) è che dopo aver visto la busta paga nessuno, sin’ora, ha accettato.

“Non ce n’è uno che abbia voluto di sottoscrivere un contratto perché tutti temono che se poi non riuscissimo a pagare l’affitto, non riuscirebbero a sfrattarci – implora Jessica Affatigato – Ma noi abbiamo lasciato l’appartamento in cui vivevamo in via Curiel perché serviva al proprietario, lasceremo il luogo dove viviamo adesso e faremmo lo stesso se qualcuno avesse la bontà di offrirci un tetto che in futuro dovesse servirgli”.

“Chiedo – chiude Jessica Maimone, con gli occhi lucidi di lacrime che vorrebbero sgorgare, ma lei trattiene a stento – un alloggio in cui poter vivere assieme assieme ai miei figli e a mio marito. Separarci sarebbe un ulteriore dolore, un dolore che andrebbe ad aggiungersi a tutto quello che abbiamo sofferto in questi ultimi anni”.

 

5 Commenti

  1. Sono nella situazione uguale, ma sono sola con i due figli alla stessa età come i tuoi.L’ex marito mi paga 400eur al mese. Devo pagare l’affitto, luce/gas/Wi-Fi, dobbiamo mangiare, vestirsi, etc Ho trovato lavoro, per il momento part time ma è già un gran aiuto. Faccio qualsiasi lavoro che mi offrono. Perché non trovi il lavoro anche tu? Se sei disoccupata puoi chiedere il reddito di cittadinanza. O non hai lavorato mai?

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