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Il Consiglio di Stato boccia Corsico: il comando della polizia locale non può essere affidato a un dirigente amministrativo

Chiesta la revoca del decreto di nomina di Filomena Romagnuolo a capo della polizia municipale: al momento della nomina non aveva i requisiti professionali per svolgere quel ruolo

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Una nuova tegola sta per abbattersi sulla Polizia locale di Corsico: il Consiglio di Stato ha bocciato la nomina di Filomena Romagnuolo a comandante, decisa dalla giunta comunale guidata dal sindaco Stefano Ventura lo scorso luglio. Non l’ha bocciata direttamente, certo, ma in una sentenza pubblicata venti giorni fa, il 29 febbraio, ha ribadito con forza che “ La funzione di comandante dei vigili urbani può essere assunta soltanto da personale nei «ruoli» della stessa polizia locale. La ratio di tale scelta risiede nel fatto che il personale della Polizia municipale viene reclutato con criteri e profili professionali e formativi tali da poter svolgere funzioni di polizia giudiziaria, di sicurezza pubblica e stradale (mansioni di una certa delicatezza che non sono abilitati a svolgere funzionari e dirigenti di altri settori “ordinari” dell’ente).

Il decreto Ventura

La scelta di Filomena Romagnuolo era stata decisa dopo la fuga da Corsico dell’ex comandante Coppola che aveva denunciato interferenze dell’assessore Crisafulli nel lavoro dei suoi uomini (il caso dei vocali che protestavano per una multa per divieto di sosta comminata alla politica). In città, poco prima del fallimento anche del progetto di comando unificato con la vigilanza urbana di Buccinasco, mancava un «capo» in grado di garantire il normale svolgimento del lavoro all’interno della Polizia locale. Ventura tramite decreto aveva assegnato alla Romagnuolo “le competenze e le funzioni compatibili con la Legge e con quanto definito dal Regolamento del Corpo di Polizia Locale, fino alla scadenza del mandato del Sindaco, salvo modifiche organizzative del servizio di Polizia Locale o della macrostruttura dell’Ente”.

Divieto di inversione

Il Consiglio di Stato, invece, nella sentenza del 29 febbraio ha confermato che “in caso di assenza o impedimento del comandante possono sopperire solo il vice comandante oppure, in assenza anche di quest’ultimo, il personale comunque del Corpo o Servizio di polizia locale”. Non solo. Ha anche sottolineato come “i dirigenti della polizia municipale e dell’avvocatura comunale possono eccezionalmente assumere la direzione di uffici ordinari dell’ente ma non il contrario (ossia dirigenti esterni alla polizia locale non possono diventare comandanti della stessa). Il motivo? Lo spiegano gli stessi giudici amministrativi: “Alla base di tale “divieto di inversione” risiede pur sempre nella constatazione che i medesimi – al netto di ogni caso particolare – non sono stati formati e reclutati per assumere e svolgere determinate specifiche funzioni di polizia giudiziaria, di sicurezza pubblica e stradale”.

Iscrizione ai corsi

La decisione, adottata da Ventura con il decreto emesso lo scorso 3 luglio, era arrivata dopo il mancato rinnovo del contratto sottoscritto sei mesi prima con Gianluca Sivieri, comandante della Polizia locale di Buccinasco che, part time, disbrigava anche le incombenze corsichesi. Nel provvedimento del sindaco, la Romagnuoli, considerata una persona schiva ma ottima professionista, era stata invitata ad “attivarsi per l’iscrizione agli appositi percorsi di qualificazione regionale per i comandanti e i responsabili di servizio di polizia locale”.

Atti illegittimi?

Cosa accadrà adesso? Non è dato di sapere se la funzionaria ha completato il percorso di qualificazione professionale. Anche se lo avesse fatto, è stata nominata quando non ne aveva le qualifiche. Di certo, la sentenza del Consiglio di Stato potrebbe mettere in dubbio il ruolo attribuitole e lo stesso decreto del sindaco Ventura. Quindi gli atti del comune potrebbero essere illegittimi o, comunque, essere stati applicati senza che avessero alcuna validità. Ed è da più parti che si sottolineava e si sottolinea come a Corsico ci siano quattro commissari di polizia locale di primo grado con esperienza e conoscenza del territorio: perché non affidare a uno di loro il comando in attesa di bandire un concorso “ad hoc”? Perché non valorizzare le risorse già presenti?

Opposizione alla carica

Sulla vicenda è intervenuta anche l’opposizione presente in Consiglio comunale che nello scorso luglio aveva emesso un durissimo comunicato con il quale aveva denunciato la non applicabilità di quel decreto voluto dal sindaco Ventura. Opposizione che dopo la sentenza del Consiglio di Stato è tornata alla carica. In che modo? Protocollando un ordine del giorno urgente che dovrebbe essere discusso durante il prossimo consiglio comunale con il quale hanno chiesto la revoca immediata dell’incarico alla Romagnuolo perché illegittimo.

Da un flop all’altro

“Non c’è pace per il Comando della Polizia Municipale corsichese. – ha detto a pocketnews.it Francesco Magisano – Dall’ormai stranoto caso dei vocali ricevuti dall’ex Comandante Coppola inviati da  un’ assessora corsichese di cui non si ha ancora conoscenza delle relative conclusioni giudiziarie, alle dimissioni dello stesso comandante Coppola, al successivo clamoroso flop dell’unificazione delle Polizie di Corsico e Buccinasco, alla nomina di una dirigente amministrativa al comando della Polizia Municipale corsichese: è il festival dell’approssimativo”.

Un comandante in divisa

“In Consiglio comunale – ha proseguito – contestammo quest’ultima decisione tenendo presente una sentenza del Tar Abruzzo che sanciva l’assoluta necessità che il Comando della Polizia locale dovesse  essere assunto solo da un membro della stessa Polizia locale di carriera, ossia in divisa.  Col solito stile poco rispettoso, dalla Giunta avemmo solo risolini di circostanza. Ora però c’è una definitiva sentenza del Consiglio di Stato che ribadisce con forza il concetto da noi sostenuto pochi mesi fa”.

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