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Gaggiano, continua la raccolta di firme contro l’insediamento del nuovo mega polo logistico

La struttura avrebbe pesanti ripercussioni sugli equilibri ambientali della zona e soprattutto sul traffico di mezzi pesanti verso la Nuova Vigevanese e Trezzano sul Naviglio

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(foto di repertorio)
polo logistico
(foto di repertorio)

Continua la raccolta di firme promossa dal Comitato cittadino per la tutela del territorio di Gaggiano contro la realizzazione di un meda polo logistico all’interno dei confini della città. Sono seicento le firme raccolte in pochi giorni contro un insediamento che secondo i promotori potrebbe stravolgere gli equilibri ambientali della zona, equilibri viabilistici, inquinamento e qualità della vita. Chi volesse aderire, può farlo on line collegandosi con il sito https://www.change.org/nopologaggiano

Per chi ancora non lo sapesse, tutto verte attorno all’area ex Safosa di via Lombardia chiusa nel marzo 2013. Da allora il tema della riqualificazione della vasta area industriale è rimasto sempre sospeso. Sino a quando due società, la Logicor (colosso internazionale della logistica) e la Kryalos (immobiliare del settore) hanno acquistato l’area e presentato alla vecchia amministrazione gaggianese guidata da Sergio Perfetti, il progetto del nuovo mega polo logistico. Le trattative sono andate avanti a lungo. Anche in questo caso l’ex sindaco aveva posto una condizione “sine qua non” : la realizzazione della «Circonvallazione ovest», imprescindibile mettendo in conto lo spostamento di mezzi che genererebbe il polo logistico.

Lo scorso maggio è stata sottoscritta la convenzione che dà il via libera all’insediamento del polo logistico su un’area di 101.000 (centounmila) metri quadrati, oltre alle opere di urbanizzazione. La convenzione sottolinea come Città metropolitana abbia escluso la procedura di valutazione di impatto ambientale, purché si realizzi la variante alla strada provinciale 38 (quella per Barate). Come abbia fatto a escludere la valutazione di impatto ambientale sul polo logistico visto che si trova al centro di un’area che Regione Lombardia considera prioritaria per la biodiversità è un mistero.

Non solo. Se il polo fosse insediato l’intera viabilità della zona verrebbe stravolta. Se verso sud la questione verte sulla nuova tangenzialina di Gaggiano (la sp 38) a nord per permettere ai tir di raggiungere la Tangenziale dovrebbe essere realizzato un ponte che scavalchi il Naviglio e convogli il traffico generato sulla nuova Vigevanese. Una soluzione che, se fosse adottata, avrebbe pesanti ripercussioni su circolazione e ambiente non solo a Gaggiano, ma anche a Trezzano, già afflitta da paralisi congenita da traffico. Le firme servono a capire se si può fare ancora qualcosa per impedire tutto questo.

 

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