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Dopo l’arresto del sindaco di Opera, stop al cantiere della passerella ciclopedonale sulla val Tidone

Il sequestro è stato effettuato nell’ambito dell’operazione che vede indagati, oltre al primo cittadino, la responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune e tre imprenditori del settore edile

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Antonino_NuceraokAvant’ieri pomeriggio, ad Opera, i carabinieri hanno messo sotto sequestro il cantiere relativo alla realizzazione di una passerella ciclopedonale che scavalca la SP412 della Val Tidone, commissionato nell’ambito degli accordi di programma per il miglioramento della rete viaria dell’area.

Il sequestro è stato effettuato nell’ambito dell’operazione “Feudum” che nei giorni scorsi ha portato agli arresti domiciliari il sindaco di Opera, la responsabile dell’Ufficio tecnico del Comune e tre imprenditori del settore edile ritenuti responsabili – a vario titolo – di peculato, corruzione per un atto contrario ai doveri d’ufficio, turbativa d’asta e traffico di rifiuti.

Nei giorni scorsi, il comune di Buccinasco che ha un contratto con la Marino Costruzioni per lavori di manutenzione stradale, ha scritto una lettera al Direzione distrettuale antimafia,  alla Prefettura di Milano, e alla Procura della Repubblica e ha chiesto se “sussistono provvedimenti che impediscano all’Ente (cioè al Comune di Buccinasco ndr) di portare avanti il contratto con una società coinvolta nelle vicende avvenute nel Comune di Opera?”

Il sequestro è stato eseguito nell’ambito di accertamenti tecnici (carotaggio), che puntano a trovare riscontri all’ipotesi di traffico di rifiuti ideato dagli imprenditori indagati mediante lo stoccaggio, il riutilizzo e l’interramento in alcune aree di cantiere del Comune di Opera e in aree agricole all’interno del Parco Sud di Milano.

Si parla di circa 1.000 tonnellate di fresato di asfalto e altro materiale proveniente dalle lavorazioni stradali ed altri interventi appaltati dai Comuni della zona. Nell’ambito della stessa inchiesta, nei giorni scorsi, i militari hanno rirovato all’interno di un’ auto di proprietà del Comune ma in uso al sindaco, 700 mascherine chirurgiche di colore bianco, suddivise in 7 confezioni, ed ulteriori 10 in una confezione già aperta, della stessa tipologia, tutte probabilmente destinate alla farmacia comunale ma mai effettivamente consegnate.

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