mercoledì, Maggio 14, 2025
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Dopo la piazza dedicata a Ramelli, Trezzano titola l’area di fronte alla scuola Cuciniello a Falcone-Borsellino

Approvata durante l’ultimo consiglio comunale una mozione che consacra la zona a entrambi i giudici uccisi dalla mafia

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Nella foto, il piazzale Falcone-Borsellino a Trezzano sul Naviglio con il murales dedicato a Borsellino e, sullo sfondo, il monumento dedicato a Falcone

Ha provocato una marea di polemiche l’articolo pubblicato in anteprima da pocketnews.it sulla decisione della giunta che attualmente governa Trezzano di titolare il piazzale della stazione a Sergio Ramelli, il militante del Fronte della Gioventù picchiato a morte il 13 marzo 1975 a Milano da esponenti di Avanguardia Operaia, con qualche intervento che ha mostrato, ancora una volta, la cialtroneria di alcuni esponenti (?) politici locali.

La questione della toponomastica (studio scientifico dei nomi di luogo) trezzanese, l’altra sera, durante l’ultimo consiglio comunale si è arricchita di una nuova pagina (definirla epica è forse un tantino esagerato, ma tant’è). Infatti, l’assise cittadina, su iniziativa del consigliere della lista civica Prima Trezzano, Pietro Stroppa, ha approvato all’unanimità una mozione che titola, Largo Falcone anche all’amico Borsellino. Il piazzale antistante la scuola Cuciniello, d’ora in poi, si chiamerà quindi Largo Falcone e Borsellino.

Una mozione approvata all’unanimità, pur con molti distinguo provenienti soprattutto da parte di Domenico Spendio e Alice Grumelli. Tutto ok quindi? Certo, se non per un piccolo particolare, la mozione di Stroppa è identica nella forma e nella sostanza a una richiesta formulata nel 2022 dall’allora consigliera del M5stelle, Villa Zina. Richiesta bocciata. Dai nemici dell’antimafia? No, dall’intero centrosinistra allora al governo che soffriva di una vera e propria allergia (anche quando del polline non c’era più traccia) a qualunque proposta provenisse dai grillini.

Dice oggi Villa Zina: “Ci sembrava ovvio titolare lo stesso luogo a due magistrati, due amici, che hanno subito la stessa sorte per mano della mafia: commemorarli entrambi è nell’identico posto, una soluzione naturale”. Invece no. Per il centrosinistra “era inutile creare problemi alla toponomastica del paese, e poi, a pochi metri di distanza c’era (e c’è) il murales dedicato al magistrato assassinato nella strage di via D’Amelio”. Per cui niente titolazione del piazzale.

Non è l’unica incongruenza. Nello stesso periodo il M5stelle aveva presentato altre tre mozioni con le quali chiedeva di titolare “luoghi o strade” a Gino Strada, ai medici eroi del Covid e alle donne che si sono distinte in campo professionale e per le loro azioni a favore della comunità. Queste tre mozioni erano state approvate. Peccato che poi erano state rinchiuse in un cassetto e sepolte sotto una montagna di altri documenti. Nella sostanza sono finite nel dimenticatoio.

Alcuni segnali che arrivano da ambienti del centrosinistra non lasciano ben sperare per la cerimonia di titolazione del piazzale della stazione a Sergio Ramelli prevista per il prossimo 29 aprile. C’è chi vorrebbe protestare pacificamente, e chi, invece, starebbe progettando manifestazioni clamorose. Non sarebbe il caso, invece, di cominciare a vivere e convivere con le icone che ogni schieramento ritiene più conformi alla propria cultura evitando speculazioni fini a se stesse?

 

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