La donna era stata soccorsa da personale 118 e immediatamente trasportata all’ospedale Humanitas di Rozzano in codice rosso dove è morta mentre si trovava in sala operatoria durante un disperato tentativo dei medici di salvarle la vita.
Sul luogo del femminicidio sono intervenuti i carabinieri per i sopralluoghi tecnico-scientifici. I militari hanno ritrovato la borsa della vittima con i suoi effetti personali ed il suo cellulare. Grazie ai suoi documenti sono risaliti alla sua abitazione in zona Corvetto dove, nel tardo pomeriggio, hanno rintracciato il convivente.
L’uomo era ubriaco con indosso gli abiti utilizzati durante l’omicidio. È stato a lungo interrogato dal pubblico ministero al quale ha rivelato di aver convissuto per venti anni con la vittima ma che nell’ultimo periodo avevano avuto delle discussioni perché la donna, da diverso tempo, frequentava un amante. Non ha mai confessato di averla uccisa.
Come alibi ha dichiarato di essere stato tutto il giorno a Milano a bere al bar, contraddicendosi però varie volte. Le indagini dei carabinieri hanno però consentito, dopo minuziosi accertamenti, sulla visione delle telecamere, delle testimonianze e dei tabulati telefonici, di raccogliere molti elementi a carico del quarantatreenne che è stato rinchiuso a San Vittore