Con i suoi consigli, per una sera si mangia stellato e si ritrovano i vecchi amici
Da Buccinasco all’Australia e ritorno. È il percorso compiuto da Luca Ciano, chef stellato (ne ha due che brillano nel firmamento della grande cucina italiana) che proprio da Buccinasco è partito per affrontare la più grande sfida della sua vita: raggiungere il top nell’alta ristorazione made in Italy.
Inseguendo un sogno
Ho incontrato Luca per la prima volta venti anni fa a Londra. Io neolaureata alla prima esperienza all’estero mentre lui, sfidando il mito del bamboccione Italiano, lasciata Buccinasco a 18 anni, era già alle prese con i fornelli dei più grandi hotel londinesi. Non potevo desiderare coinquilino migliore, da ogni punto di vista, in poco tempo siamo diventati amici e lui ha mosso i primi passi per diventare un grande chef. Deliziava le nostre serate con piatti semplici che ti facevano sentire a casa ma, per sfortuna del nostro palato, i suoi piani erano molto più grandi di noi: la sua voglia di viaggiare e sperimentare lo hanno portato a girare il mondo, inseguendo i suoi sogni.
Animo di giramondo
Da Londra alle Bermuda, dalla Svizzera, all’Australia e ovviamente all’Italia dove ha lavorato per il pluri stellato “Il luogo di Aimo e Nadia” e dove aveva pensato di un po’ di fermarsi. Ma il suo animo di giramondo lo ha portato oltre. Oltre i confini, oltre l’orizzonte, dall’altra parte del mondo. Nasce infatti nel 2008 la sua collaborazione con Barilla e Luca ancora una volta parte diretto a Sidney per creare e sviluppare “Casa Barilla”, una scuola di cucina rigorosamente Italiana che insegni lo spirito, la passione e il gusto delle nostre tradizioni culinarie. Un progetto che lo ha portato in giro per Australia, Nuova Zelanda e Asia e per il quale ancora oggi offre saltuariamente consulenza.
Le mani in pasta
Dal gennaio 2010 collabora con la BBC GoodFoodMagazine e attualmente è consulente per ristoranti, riviste e aziende italiane in Australia (e in giro per il mondo) cui fornisce una guida e assistenza nelle attività quotidiane.
Come la maggior parte degli chef ha sempre sognato una sua personale linea di prodotti e avendo da sempre avuto “le mani in pasta” la sua prima scelta è stata ovviamente creare una gamma di sughi, dal tradizionale “pomodoro e basilico” al più ricercato “amaretti e zucca” per soddisfare i palati di tutti anche di chi in cucina non ci sa fare granché. La passione di Luca nasce da bambino, quando affiancando mamma e nonna muove i primi passi nella preparazione di piatti, principalmente della tradizione Lombarda, e impara che ogni prodotto ha la sua stagione.
Stagionalità
L’inverno per Luca è la stagione in cui si torna a casa, in cui si prende l’aereo con moglie e figlia e si atterra in Italia per una grande scorpacciata di famiglia. Ed è allora che ai vecchi amici capita di ricevere un invito che annuncia delizie per il palato. Pur vivendo in una città, Sidney, dove per lo più è estate, lui e i suoi piatti rimangono strettamente legati alla stagionalità. Per Luca non hanno senso le fragole a dicembre: costano il doppio e sono dolci la metà. Per le fragole, come diceva mamma Anita, bisogna attendere che sia il loro momento. Così è per tutti gli altri prodotti della terra.
Piatti da vero chef
Per questo motivo dopo aver viaggiato e imparato la cucina internazionale la sua “ultima” grande soddisfazione è un libro di cucina italiana “Luca’s Seasonal Journey” dove gli ingredienti e le stagioni sono le vere star. Il libro di Luca guida il lettore attraverso le stagioni e i prodotti che queste offrono e poco importa se sei un esperto ai fornelli o sei alle prime armi, con i suoi consigli si riesce a trasformare ogni piatto in un piatto da vero chef. Da far gustare anche agli amici, mi raccomando. I prodotti di Luca e il suo libro si possono acquistare tramite il suo sito www.lucaciano.net