Home Attualità Da Buccinasco al Portogallo e alla Romania: la meglio gioventù alla conquista...

Da Buccinasco al Portogallo e alla Romania: la meglio gioventù alla conquista dell’Europa

Nove studenti e sei insegnanti dell’Istituto Puglisi hanno vissuto un’esperienza nel nome di Erasmus, il programma di mobilità studentesca dell'Unione europea

0
Nella foto il gruppo di studenti e docenti dell'Istituto Puglisi di Buccinasco arrivati a Faro , in Portogallo
Erasmus-Panzarella-Istituto-Puglisi
Nella foto il gruppo di studenti e docenti dell’Istituto Puglisi di Buccinasco arrivati a Faro, in Portogallo

La più giovane ha dodici anni, il più “vecchio” ne ha 14. Sono la meglio gioventù che da Buccinasco è partita alla volta del Portogallo e della Romania con un’idea fissa in testa: conquistare l’Europa. Non conquiste territoriali, naturalmente, ma in termini di conoscenza, di cultura, di relazione, di amicizia. E sono tornati arricchiti da questo tipo di esperienza. Non la dimenticheranno mai.

I protagonisti

Loro si chiamano: Matteo Tullio Simoni, Nicola Isnardi, Noemi Carbone, Gaia De Vito, Irene Luraschi, Martina Rebolini (partiti alla volta del Portogallo); Valentina Marchi, Giulia Mistroni, Bruno Quarti (hanno fatto rotta verso la Romania). Frequentano tutti l’istituto Padre Pino Puglisi di via Tiziano a Buccinasco. Ad accompagnare i primi: Angela Panzarella, Francesca Mori, Sabrina Valenti e Gaia Balderi; a scortare i secondi Francesco Peirce e Elena Morandotti. Si tratta di docenti che hanno preparato i progetti che hanno permesso ai ragazzi di beneficiare dei finanziamenti messi a disposizione dai programmi Erasmus.

Nella foto, gli studenti dell’Istituto Puglisi con i loro coetanei francesi, rumeni, portoghesi e turchi

La selezione

Non è stata una gita premio. I ragazzi, tutti alunni di seconda e terza media, hanno dovuto superare una dura selezione che comprendeva: livello di conoscenza dell’inglese, certificazioni linguistiche, conoscenze di materie tecniche, voti in condotta. La stessa selezione superata dai loro coetanei turchi, francesi (dell’isola di Reunion), portoghesi e rumeni. Si cono incontrati e pur con qualche difficoltà iniziale hanno dato vita a quella che dovrebbe essere quotidianità per tutti noi: il confronto con altre culture, con altri paesi, con altre persone. Senza pregiudizi e muri.

Esperienza unica

E così hanno condiviso la passione per il basket, hanno visitato musei (quello dell’Uovo, simbolo di vita e rinascita ha affascinato la spedizione in Romania), hanno fatto surf (l’Algarve in Portogallo è l’ideale per ritrovarsi su una spiaggia ad ammirare e cavalcare onde pazzesche) e guardato l’oceano di prima mattina. E poi teatri, torri di avvistamento altissime, scogliere che tolgono il fiato. Cosa è rimasto? Certamente non solo i numeri di telefono dei loro coetanei, ma anche e soprattutto la consapevolezza di aver vissuto un’esperienza unica. Certo qualcuno è rimasto affascinato dai vari Matthieu, Simon, Naz, Alexander, qualcuno più solare dell’altro, qualcuno più dolce dell’altro, qualcuno più estroverso dell’altro.

Nella foto, i ragazzi di Buccinasco, in visita a un sito della Romania

Lo stimolo

Prima di partire, i loro compagni di classe li hanno guardati con un pizzico di invidia. Così hanno rappresentato uno stimolo, un senso alla scelta: con l’impegno si raggiungono i traguardi della vita e quello della spedizione Erasmus è stato uno dei primi in assoluto per tutti e nove i ragazzi dell’Istituto Puglisi. Tra gli insegnati c’era un’”infiltrata”, Elena Morandotti (docente nella scuola per l’infanzia) che si batte affinché i progetti che permettono di aprirsi all’Europa debbano essere insegnati ai bambini più piccoli perché è fondamentale conoscere e aprirsi al mondo esterno.

Sulle orme di Van Gogh

Anche Vito Gianfreda combatte per gli stessi obiettivi. È stato in Francia con Isabella Montini e Francesca Salza, grazie a uno scambio di docenti. Ha tenuto lezioni a ragazzi francesi in quel di Arles, gioiellino che apre la Camargue, dove Vincent Van Gogh ha vissuto gli anni più creativi della sua vita. È stato nella stessa piazza dove si affaccia il suo bar preferito e visto la sua casa. Basterebbe solo questo a giustificare due anni di lavoro necessari per mettere a punto il progetto che gli ha permesso di partire alla volta della Francia.

Nessun commento

LASCIA UN COMMENTO

Per favore inserisci il tuo commento!
Per favore inserisci il tuo nome qui

Exit mobile version