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Corsico, scoppia il caso del riconoscimento della paternità della Casa di comunità

Polemica sulla struttura sanitaria che dovrebbe aprire i battenti in città nei prossimi mesi

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Nella foto qui in alto, Stefano ventura (a sx) e Francesco Magisano
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Nella foto qui in alto, Stefano ventura (a sx) e Francesco Magisano

“Mater semper certa est, pater autem incertus”. La vecchia locuzione latina, la cui traduzione è “la madre è sempre certa, sul padre esistono spesso dubbi e incertezze”, ben si adatta alla polemica che sta agitando la vita politica di Corsico su cui pesa una mancanza di serio dibattito sul futuro della città, mancanza che sta uccidendo il confronto tra forze politiche, associazioni, gruppi di pressione.

Così, mentre ieri è stata inaugurata, in via Rugabella a Milano, alla presenza dell’assessore al welfare Letizia Moratti, la prima Casa di Comunità delle 218 previste dal potenziamento della legge sociosanitaria regionale, in quel di Corsico scoppia il caso del riconoscimento della paternità della Casa di comunità che dovrebbe sorgere dentro i confini del comune. Un caso che senza la possibilità di una prova certa come quella del Dna è destinato a lasciare la porta aperta a molte interpretazioni.

A lanciare un sasso nell’acqua stagnante del Naviglio in secca è stato Francesco Magisano che in una lettera inviata alla redazione di pocketnews.it ha scritto: “Egregio direttore, leggo un comunicato fuorviante della maggioranza corsichese che tende ad accreditare a se stessa il risultato di una futura collocazione di una Casa di Comunità, importante struttura sanitaria per la medicina di prossimità. È da chiarirsi al di là di ogni ragionevole dubbio che né il sindaco Ventura, tantomeno la sua maggioranza politica hanno avuto alcuna parte in questa vicenda”.

Dopo aver osservato che “noi accogliamo positivamente gli effetti benefici duraturi che tale provvedimento avrà sulla cittadinanza della nostra zona”, Magisano ha sottolineato “Tutto il merito va ascritto alla Regione Lombardia e alla politica sanitaria che si realizza sotto la guida di Letizia Moratti. La verità è che Regione Lombardia ha messo in piedi un piano di Case di  Comunità e Ospedali tale per cui nasceranno sui territori ben 71 Case di Comunità”.

“Non si capisce quindi  – ha concluso l’ex presidente di Fondazione Pontirolo – cosa centri il sindaco Ventura, con la sua maggioranza in tutta questa vicenda. Invece di assumersi paternità non sue, il sindaco Ventura ci dica quando e come riuscirà a ottenere una qualsiasi ristrutturazione dei locali  comunali di Via Marzabotto in uso da tempo immemorabile ad Ats”.

Da via Roma hanno replicato: “Magisano forse non ha letto la prima bozza del piano regionale che non prevedeva alcun insediamento sanitario né a Corsico, né a Cesano e nemmeno a Buccinasco”. Sarebbe stata una lettera sottoscritta dai sindaci delle città escluse dal piano, resa pubblica poco più di un mese fa, a far cambiare opinione alla Moratti e ai responsabili della sanità lombarda.

Non solo. L’intervento dei primi cittadini avrebbe ottenuto anche un secondo risultato: l’installazione della Centrale operativa territoriale che dovrebbe mettere in contatto i medici di base con gli ospedali in merito al trattamento dei malati cronici. La politica locale avrebbe quindi lavorato dietro le quinte per ottenere questi risultati.

“I sindaci del sud ovest – è la posizione ufficiale – erano intervenuti nelle scorse settimane e il sindaco di Corsico Stefano Ventura aveva chiesto espressamente che Regione tenesse in considerazione le fragilità della popolazione corsichese. Anche perché troppe volte in passato gli interventi, in materia di sanità, non hanno tenuto conto di questo aspetto. Ed è proprio l’insistenza del sindaco ad aver portato in città una casa di comunità oltre a una Cto”

“Peccato – è la controreplica – che oltre la lettera citata, non vi sia traccia di altri interventi”. Quella di Ventura, quindi, potrebbe essere una paternità al massimo putativa di cui farsi vanto, pur con tutto il rispetto, visto il Natale, per San Giuseppe. Un modello che va bene per tutte le stagioni: per dire che la metropolitana arriverà sotto casa tra pochi giorni (Buccinasco docet) o che ci sarà un centro vaccinale in ogni struttura pubblica.

Tra le prese di posizione degli uni e quelle degli altri, va invece sottolineato che ogni insediamento, quello di Corsico come tutti gli altri, al momento, è solo sulla carta, visto che non è ancora chiaro come si svilupperà e come si tradurrà in concreto per i residenti. “Mater semper certa est, pater autem incertus”, il dubbio sulla paternità rimarrà sino a quando il “bambino” corsichese (la casa di Comunità) non nascerà e si potrà verificare a chi somiglierà: al sindaco Ventura o all’assessore Moratti?

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