Nessuno, denunciano, li avrebbe avvertiti: i bollettini con gli aumenti sono arrivati nei giorni scorsi e dovranno essere pagati entro il 30 giugno, fra pochissimo, quindi. Tra le altre storture segnalano anche aliquote diverse secondo le zone, per cui ci sarebbero realtà che pagherebbero tributi più alti rispetto ai loro colleghi che hanno negozi con le stesse caratteristiche e stessi settori merceologici, ma che si trovano in quartieri diversi.
È grave, dicono ancora, che non ci sia stato alcun confronto tra Comune e associazioni di categoria. La questione sembra essere abbastanza intricata. Si tratterebbe dell’applicazione di una norma che ha modificato la tipologia di tributo trasformandola da “tariffa” a “canone” che comporta automaticamente una variazione di costo.
Della questione, che oggettivamente è un problema per molti commercianti alle prese con gravi problemi economici, è stato investito l’assessore Magnoni che dovrebbe inserirla nell’ordine del giorno della giunta che si terrà domani.
“Il nostro indirizzo politico agli uffici – spiega l’assessore alle attività produttive e al commercio – è sempre stato quello di non aumentare la tassazione verso i cittadini e le imprese. Abbiamo raccolto le segnalazioni giunte dai commercianti della città e chiesto agli uffici finanziari di scrivere una relazione in merito, individuando le soluzioni percorribili che affronteremo nei prossimi giorni”.
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