
Si è parlato (direttamente e indirettamente) dell’ex centrale Montedison, destinata a diventare un centro residenziale di lusso, durante l’ultimo consiglio comunale di Corsico. Con procedura d’urgenza è stato presentato e approvato un documento che modifica sostanzialmente il conteggio degli oneri di urbanizzazione che, chiunque realizzi un qualsiasi progetto edilizio, deve versare al Comune. La proposta della maggioranza che governa Corsico è formulata in tabelle che, senza tenere conto delle zone in cui si costruisce, utilizzano gli stessi parametri per calcolarli.
D’ora in poi, quindi, sia che si realizzi un capanno al quartiere Lavagna, sia che si costruisca un grattacielo al quartiere Burgo o in via Roma, nel cuore pulsante della città, il costo unitario è uguale per tutti. “Un atto di democrazia” è stato detto. Peccato sia un atto che potrebbe far incassare al comune cifre decisamente inferiori a quelle calcolate con la vecchia normativa che teneva conto del valore delle costruzioni e delle zone in cui sarebbero sorte.
Non solo. La delibera prevede anche la rateizzazione degli oneri. Cosa significa? Che le imprese costruttrici possono dilazionare quanto dovuto al comune. L’argomento ha provocato un duro confronto tra lo stesso sindaco Ventura (che ha giustificato la decisione con la necessità di una maggiore collaborazione tra il pubblico e il privato) e Francesco Magisano che invece ha definito l’approvazione del documento “un favore ai costruttori”.
“La collaborazione tra pubblico e privato – ha detto quest’ultimo – è giusta, ma il comune deve avere dei chiari vantaggi. Invece qui si aiutano i privati a fare impresa finanziandoli, permettendo loro di dilazionare gli oneri. E se dovessero fallire? Chi rimborserebbe il comune delle cifre dovute. Tutto passerebbe nelle mani di un giudice fallimentare che sicuramente favorirebbe i creditori privilegiati a discapito dei chirografi, come risulterebbe l’amministrazione pubblica”. Il Comune non ha i mezzi e le competenze per verificare il valore e la solvibilità di chi chiede una licenza per costruire. Il rischio aleggerebbe lungo il Naviglio sino alla conclusione dei lavori e al pagamento dell’ultima rata. Ne vale la pena.
Da sempre Corsico ha trattato con gli imprenditori il valore degli oneri di urbanizzazione. Leggendaria è la trattativa dell’allora sindaco Perversi con i vertici dell’Ikea che fece entrare nelle casse comunali un fiume di soldi. Si rispondeva al principio che i costi variano secondo le aree: ce ne sono di più pregiate e meno pregiate. Gli oneri erano calcolati su base convenzionale, lasciando al comune la valutazione del valore economico, e dei valori di mercato. Con il nuovo regolamento corsichese, invece, costruire sul Naviglio (ex Montedison) o a fianco della Ricicleria ha lo stesso costo in termini di oneri. Niente valore di mercato, niente convenzioni.
Certo, quella decisa dall’amministrazione corsichese, è una scelta politica. È stata adottata nonostante la giurisprudenza indichi come il valore degli oneri di urbanizzazione debba essere determinato in base “all’utilità che ne ricava l’operatore”. L’introduzione di tabelle fisse e uguali per qualsiasi intervento e in qualsiasi zona della città avvengano è legale, ma lascia perplessi. Certo, per quanto poi riguarda la rateizzazione, il Comune può decidere se accordarla o no, però le norme attuali raccomandano la massima cautela nell’accertare che l’operatore sia in grado di rispettare gli impegni. La loro gestione dovrebbe prevedere cautele che nella delibera non sono previste: tutti pagano lo stesso costo unitario, tutti possono chiedere la rateizzazione senza che il Comune sia in grado di verificare il rating del richiedente. E allora? Allora non resta che sperare nella buona stella.