
Riceviamo e pubblichiamo
Carissimo direttore, se Alessando Manzoni, ai suoi tempi, fosse passato da Cesano Boscone avrebbe potuto parlare dei fontanili. Lo immagini scrivere le parole che non sono state scritte. “Quel ramo del fontanile della Fornace che volge a mezzogiorno…”. Se fosse successo, forse il fontanile della Fornace in questione, che scorre davvero verso mezzogiorno, a cavallo del confine fra Corsico e Cesano Boscone, fra il quartiere Tessera e il centro commerciale di via delle Industrie avrebbe avuto un miglior destino di quello che gli è toccato.
Infatti è un peccato, o probabilmente un bene, che le foto non possano trasmettere la puzza terrificante che si alza da quelle acque melmose. Un odore così forte, nauseabondo, che si potrebbe fortemente sospettare che qualcuno ci scarichi abusivamente le acque della fogna. Eppure non è sempre stato così. Fino ad almeno lo scorso anno la riva del canale che dà sul centro commerciale di Corsico si presentava idilliaca. Le acque erano pulite, diverse anatre e molti uccellini ci trascorrevano il tempo, e i giardinetti erano decorati da erbetta inglese, steccati in legno ed essenze arboree decorative e autoctone.
Il fontanile Fornace era bello e curatissimo, anche se tanta bellezza non era godibile dagli abitanti del quartiere Tessera, che erano tenuti lontani da un lungo muro prefabbricato e composto da orrende lastre di cemento, senza alcuna possibilità di passaggio pedonale verso i bei giardini. Lontani dalla possibilità di fruire quando era bello ora però si godono l’odore di fogna, che non conosce muri e arriva, senza pietà, nelle cucine di tutti gli appartamenti di via Gramsci.
Il fontanile Fornace nasce da una risorgiva e da un canale del fontanile Branzino, poi prosegue dritto verso sud in direzione degli orti comunali del Quartiere Tessera, li lambisce descrivendo una “L”. In questa zona prevalentemente agricola si sviluppa una fitta rete di rogge, alcune sono ancora utilizzate per l’irrigazione, mentre altre sono ormai abbandonate e riconquistate dalla vegetazione. “Questo causa un regime idrico che dipende fortemente dalle irrigazioni dei terreni circostanti in assenza delle quali la portata è molto ridotta”, scrivono sulla relazione al piano generale del territorio del comune di Cesano Boscone, datato 2018.
Il canale prosegue poi nell’ambito del Fontanile Carlina, originato da una antica risorgiva, che si trovava un tempo nei pressi di Via Gramsci. Poi attraversa, tombinato, la nuova vigevanese, e dopo un lungo tratto passa sotto via Benedetto Croce a Corsico. Alternando il corso all’aperto a quello tombinato, le sue acque mischiate a quelle della risorgiva Carlina, si dirigono verso la campagna pavese. Nel 2018, anno in cui fu approvata la relazione al Pgt di Cesano Boscone, il Fontanile Carlina riceveva scarichi della rete fognaria della zona urbana a monte e per tale ragione era stato considerato come canale di scolo. Succedeva ai tempi in cui fu scritta la relazione al Pgt di Cesano Boscone e forse è così anche oggi.
I.m.p
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