martedì, Aprile 22, 2025
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Cemento sul quartiere Burgo a Corsico, la variante al Pgt passa con i soli voti della maggioranza

Il progetto proposto ieri sera ipotizza la costruzione di circa 30mila metri quadrati di edifici residenziali, suddivisi in sei palazzine alte 5 piani e quattro palazzoni di 17 piani (guai a chiamarli grattacieli)

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La domanda è molto semplice. È meglio restituire una manciata di milioni di euro incassati per oneri di urbanizzazione e impedire che sulle ultime aree libere di Corsico si versi una nuova colata di cemento oppure tenersi i soldi, dare l’ok all’urbanizzazione, e permettere che nuovi palazzi crescano e accolgano nuove famiglie con il rischio che poi i servizi (dai sociali a quelli per l’infanzia, al trasporto pubblico) gravino sulle casse comunali? La risposta sta tutta nella variante del piano di gestione del territorio presentata ieri sera in Consiglio comunale. Se sarà approvata, se subirà ulteriori modifiche, se otterrà l’ok degli organismi regionali.

Palazzine e palazzoni

La questione riguarda come molti sanno il completamento del quartiere Burgo, un’operazione avviata tre decenni fa che sin ora ha prodotto una zona ad alta densità residenziale con zero servizi, un servizio di teleriscaldamento che funziona a giorni alterni, una viabilità che rende problematica la mobilità, e una serie di periodiche proteste degli abitanti sulla mancanza di trasporto pubblico. Su tutto questo, la variante proposta ieri sera ipotizza la costruzione di circa 30mila metri quadrati di edifici residenziali, suddivisi in sei palazzine alte 5 piani e quattro palazzoni di 17 piani (guai a chiamarli grattacieli), di cui 3mila in edilizia convenzionata, 7mila metri quadrati dedicati ai servizi di vicinato, compreso un asilo nido.

Città di anziani

Per giustificare l’ok al progetto, il sindaco Ventura ha snocciolato numeri e statistiche. “ A Corsico – ha detto – mediamente ogni anno si verificano circa 200 morti in più delle nascite. La città è composta da anziani e non c’è ricambio della popolazione. È una città più povera e più fragile dei comuni vicini Buccinasco e Trezzano, è una città immobile mentre il mondo cambia”. Nuovi palazzi per nuovi residenti, magari più giovani di quelli che attualmente ci abitano?  “Noi vogliamo portare nel futuro un quartiere incompiuto” è stata la chiosa del suo intervento. Una posizione decisamente diversa rispetto a quella sostenuta nel 2020 dal Pd quando il commissario prefettizio diede l’ok alla impresa costruttrice per procedere nel progetto.

La casa dei puffi

A fare da contraltare a Ventura ci ha pensato l’ex sindaco Filippo Errante che si è subito dichiarato di essere favorevole alla riqualificazione del quartiere ma di essere decisamente contrario al metodo usato e soprattutto alla fretta dimostrata dalla giunta di chiudere la vicenda: un solo mese dalla presentazione alla discussione in Consiglio comunale. “Diciassette piani – ha detto – non sono una casa dei puffi, ma hanno un impatto notevole sull’intera città”. I tempi tra la presentazione e la discussione in Consiglio comunale non avrebbero lasciato la possibilità di effettuare un’analisi che permetta di esprimere un parere consapevole.

Non per la poltrona…

Gianluca Vitali del m5stelle ha colto l’occasione per spiegare i motivi che lo hanno convinto a entrare nella maggioranza che governa Corsico. “Non per la poltrona – ha detto – ma per consolidare la sensibilità ambientalista dell’amministrazione corsichese”. E nel raccontare le varie fasi che hanno caratterizzato l’evoluzione della convenzione Burgo (un pastrocchio lo ha definito) ha sottolineato come già al realizzato mancano alcune opere e servizi previsti dagli accordi (aree verdi e persino un campo di calcio). Questa dovrebbe essere la volta buona per obbligare l’operatore a rispettare gli impegni e a fargli approntare strutture per il commercio di vicinato, verde e, addirittura (!!!!), un filare di alberi che mascheri la ferrovia.

La Masotina dove la metto?

Dopo uno scontro con Giandomenico Casarini presidente del Consiglio Comunale, Roberto Mei di Forza Italia ha puntato l’attenzione sulla Masotina, l’azienda che si occupa di riciclo di rifiuti solidi urbani adiacente al quartiere: si troverà circondata da 4 grattacieli e cinque sei palazzine con nuovi residenti che subiranno gli stessi effetti di tutti coloro che già abitano nel quartiere: investiti da odori nauseabondi, soprattutto in estate.

Il non voto

Ognuno ha illustrato la propria posizione con la maggioranza che ha difeso scelte (Sabrina Caimi, Roberto Masiero, Andrea Romano) e metodo, la minoranza a contestarle. Il solito psicodramma che in Consiglio comunale non manca mai. Alla fine, la prima ha approvato la variante, la seconda si è astenuta o non ha partecipato al voto. Come i consiglieri di Fratelli d’Italia che hanno ancora contestato “i metodi utilizzati da questa amministrazione”, e si sono dichiarati “pronti con tutta l’opposizione a preparare le opportune osservazioni per poter rendere meno impattante e più vantaggiosa una decisione già presa dalle sinistre e dal sindaco Ventura che andrà a cementificare un territorio già costruito a più del 66%”. Stessa posizione di Gianluigi Ramponi, l’ex capogruppo del Pd, uscito dal partito, che non potendo partecipare alla seduta per motivi personali ha inviato una lettera a Casarini spiegando la sua contrarietà a progetto e metodo.

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