lunedì, Gennaio 13, 2025
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Buccinasco, picchiano un dodicenne per rubargli il telefonino e lo lasciano a terra svenuto

È accaduto l’altro giorno nei dintorni del centro commerciale di Romano Banco a poche centinaia di metri dall’oratorio

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(foto di repertorio)

Lo chiameremo Antonio per tutelarne la privacy, anche se in queste vicende preoccupa ancor di più l’allarme sociale che provocano. È stato però il protagonista di un episodio di violenza inaudita: è stato picchiato e lasciato a terra svenuto da una banda di bulletti di periferia che voleva rubargli soldi e telefonino. È accaduto l’altro pomeriggio, nei dintorni del centro commerciale di Romano Banco a poche centinaia di metri dall’oratorio.

Antonio ha dodici anni. Stava andando a trovare alcuni amici quando è stato circondato da un gruppo di ragazzi, tutti molto più grandi di lui. Il branco era formato da 16 e 18enni. “Dacci subito i soldi e il telefonino” , gli hanno intimato. “Non ho soldi – ha risposto lui – e nemmeno il telefono”. Visto quel che accade a Buccinasco e dintorni, da tempo ha preso l’abitudine di nasconderlo all’interno delle calze, appena sopra le scarpe da ginnastica.

Non ha fatto in tempo ad aggiungere altro che hanno cominciato a colpirlo sino a quando un pugno violento ha centrato la bocca dello stomaco: lo ha lasciato senza fiato e provocato un dolore così intenso che lo ha fatto svenire. Appena è caduto a terra, il branco vigliacco, naturalmente, è fuggito facendo perdere le proprie tracce. Lì è cominciato il calvario dei genitori, una coppia di immigrati da anni residenti a Buccinasco, ben integrati nel tessuto sociale della città.

Non avendo sue notizie hanno cominciato a chiamarlo. Poi hanno chiamato i suoi amici, infine i vicini di casa. Nessuno sapeva dove fosse, nessuno aveva notizie certe sul suo stato di salute. Antonio era rinvenuto ma non si rendeva conto di dove fosse. Così ha vagato sino a quando, a sera inoltrata, non ha incrociato un vicino di casa che lo ha ricondotto dai suoi genitori. “Tremava e aveva gli occhi rossi – ha detto la madre – ma grazie a Dio sta abbastanza bene. Piange e ha paura, ma sta bene”.

Madre e figlio sono andati dai carabinieri. I militari hanno chiesto al ragazzino se conosce i suoi aggressori, ma lui non li aveva mai visti. Erano troppo grandi, non frequentano gli stessi luoghi. Antonio è un ragazzino forte, dovrebbe superare il trauma abbastanza facilmente anche se potrebbe avere nell’immediato problemi riguardanti l’autostima e difficoltà di concentrazione. “Gli staremo vicini – ha concluso la madre – abbiamo passato cinque ore di inferno, ma adesso è a casa, con noi e i suoi fratelli. Presto dimenticherà questa brutta avventura”. Quel che rimarrà è il branco pronto a colpire ancora se non verrà fermato.

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