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Brucia un deposito di rifiuti speciali, al lavoro cinquanta pompieri

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Nella foto, i vigili del fuoco al lavoro per spegnere l'incendio nel deposito di Settimo Milanese

Le fiamme si sono levate alte all’improvviso e per spegnerle è stato richiesto l’intervento di dieci automezzi dei vigili del fuoco e di una cinquantina di uomini

La colonna di fumo nero è visibile a chilometri di distanza. Un incendio scoppiato alle prime luci dell’alba, ha distrutto un deposito di rifiuti speciali di circa 1400 metri quadrati che sorge in via Sabin, a Settimo Milanese, al confine con Cusago. Le fiamme si sono levate alte all’improvviso e per spegnerle è stato richiesto l’intervento di dieci automezzi dei vigili del fuoco e di una cinquantina di uomini.

Le cause?

Secondo le prime notizie non ci sarebbero feriti. Le fiamme, come detto sono scaturite all’improvviso, Non è chiaro se per autocombustione delle sostanze stoccate o per dolo. Vigili del fuoco e carabinieri stanno indagando per scoprire cause e natura dei materiali incendiati. A prima vista sembra un episodio dai contorni poco chiari.

Le ipotesi

Non è il primo incendio di depositi di rifiuti speciali che avviene nel sud ovest milanese. Nei mesi scorsi ne sono accaduti altri, tutti di natura dolosa, tutti addebitabili alla criminalità organizzata che specula sullo smaltimento di questa tipologia di rifiuti. Nel caso di questa mattina è presto per avanzare qualsiasi tipo di ipotesi.

Nessuna allerta

Per il momento, l’Arpa, l’agenzia regionale che tutela la salute ed è delegata all’analisi delle emissioni in atmosfera non ha diramato alcuna allerta. Ma si attende l’esito degli esami prima di prendere una decisione. Sull’argomento è intervenuto l’onorevole Fabrizio Cecchetti che in una nota stampa ha scritto: “Siamo grati ai Vigili del fuoco e alle forze dell’ordine per il pronto intervento al deposito di stoccaggio di Settimo Milanese. Abbiamo predisposto un’interrogazione al Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa, per fare innanzitutto chiarezza sulla natura dolosa o meno di quanto avvenuto, visto che non si tratta del primo episodio che avviene in quest’area. Attendiamo fiduciosi l’esito delle indagini. Non vorremmo che qualcuno avesse deciso di trasformare la periferia milanese in una nuova Terra dei fuochi”.  

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1 commento

  1. Ma come mai depositi di rifiuti speciali così vicino ai centri abitati?? Ma non è ora ,che per gente che si arricchisce oltre misura con questi sistemi , si aprano le porte di qualche carcere??

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