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Auto sequestrate a Trezzano, uno spaghetti western o un film dell’orrore?

La pubblicazione, su pocketnews.it la scorsa settimana, dell’indagine condotta dal segretario comunale e dal collegio di disciplina per accertare eventuali responsabilità, ha provocato un vero terremoto

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Auto sequestrate a Trezzano, uno spaghetti western o un film dell’orrore?
Auto sequestrate a Trezzano
Auto sequestrate a Trezzano, uno spaghetti western o un film dell’orrore?

Quando non sapevano più cosa fare, sparavano sul pianista. Accadeva in quasi tutti i cosiddetti spaghetti western, in voga negli anni Settanta. Il bello è che qui non siamo negli anni Settanta e nemmeno in uno spaghetti western. Siamo invece a Trezzano sul Naviglio, dove c’è il rischio che le casse comunali subiscano un salasso da 237mila euro.

Una vicenda che I lettori di pocketnes.it conoscone bene (Leggi qui). Una vicenda che riguarda le “dimenticanze” di alcuni funzionari comunali che invece di inviare alle aste o alla demolizione le auto sequestrate su richiesta dell’Agenize delle entrate o di altri enti pubblici, le hanno lasciate per anni a marcire in depositi convenzionati. Depositi che ora hanno presentato il conto: 237mila euro, per l’appunto.

La pubblicazione dell’indagine condotta dal segretario comunale e dal collegio di disciplina per accertare eventuali responsabilità su  pocketnews.it la scorsa settimana, ha provocato un vero terremoto.  Il sisma ha generato fibrillazioni e un immediato scarico di responsabilità, dal più basso livello delle persone coinvolte, al più alto: quello politico.

Dopo una settimana di silenzio assoluto, l’Amministrazione comunale ha diffuso un comunicato nel quale ha annunciato “urbi et orbi” di essere “impegnata per fare chiarezza sulla gestione di auto e moto in seguito ad abbandoni o sequestri per violazioni del codice della strada o altre situazioni”. Era ora, direbbe qualcuno.

 “È in corso un’attenta e puntuale attività di verifica – ha sottolineato il sindaco Fabio Bottero – che dovrà accertare eventuali responsabilità e negligenze rispetto all’organizzazione, gestione e controllo delle procedure. Si sta analizzando con attenzione la documentazione a disposizione dell’Ente, anche per quantificare con esattezza le eventuali spese a carico dell’Amministrazione. Il nostro bilancio comunale resta in sicurezza perché abbiamo previsto un fondo rischi che ci tutela”.

La nota stonata, anzi il primo colpo sparato contro il pianista è arrivato quando lo stesso sindaco ha continuato dicendo: “Nei giorni scorsi sono state pubblicate informazioni imprecise, non accertate e per altro oggetto di discussione durante una commissione consiliare svolta a porte chiuse per la tutela delle persone coinvolte, per cui ci riserviamo di procedere a tutela dell’Ente”. Informazioni imprecise e non accertate? Pocketnews.it ha pubblicato informazioni precisissime: cifre riportate al millesimo di euro, richieste e nomi dei creditori,settori amministrativi convolti nell’”affaire”.

Poi Bottero ha chiuso il comunicato con una chiosa (scusate il quasi gioco di parole): “Non abbiamo nulla da nascondere e crediamo che la trasparenza sia un valore oltre che un obbligo per l’Amministrazione pubblica ma riteniamo scorretto diffondere dati dubbi e su cui sono in corso indagini e verifiche”.

Riteniamo scorretto? Le vere scorrettezze sono quelle commesse da chi doveva agire e non ha agito, di chi doveva controllare e non ha controllato, di chi doveva vigilare e non ha vigilato. A livello amministrativo e a livello politico. Non è la prima volta che accade a Trezzano. Esemplare è la mancata firma della convenzione per la realizzazione dei parcheggi in largo Risorgimento, vicenda costata alle casse comunali circa mezzo milione di euro, tra corsi, ricorsi e rimborsi dei danni provocati. Nessuno dei responsabili ha pagato.

Bottero vuole tutelare il comune che amministra? Eviti che diventi lo scenario di un film dell’orrore. Di zombi negli armadi ce ne sono. (A proposito di zombi, dimenticavo: anche l’acquisizione del terreno su cui sorge il cimitero nuovo ha avuto qualche problemuccio). Tuteli quello che vuole, ma per cortesia qualcuno gli ricordi che non ha mai portato fortuna ad alcuno sparare sul pianista. Anche perché, a volte, il pianista, stufo di dover scansare colpi che gli piovono da tutte le parti, estrae la sua pistola e si fa giustizia. Sergio Leone docet.

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