È l’unica realtà che garantisce assistenza pubblica alla popolazione anziana dei cinque comuni del Sud ovest Milanese (Assago, Buccinasco, Cesano Boscone, Corsico e Trezzano). Sino a un paio di anni fa correva il rischio di essere smantellata o ceduta al migliore offerente, oggi vive una seconda giovinezza, che quando si parla di assistenza agli over 80 è già un bel dire.
L'evoluzione
La Rsa Pontirolo, ieri pomeriggio, ha dato appuntamento nella sede di via Volta ad Assago, ad amministratori locali, parenti degli anziani ospitati nella struttura, volontari, giornalisti, per raccontare la propria evoluzione e presentare l’ultimo progetto realizzato: un circuito video che tuteli maggiormente i propri pazienti, i dipendenti e tutti coloro che in qualche modo hanno a che fare con l’assistenza ai suoi ospiti.
Camminare insieme
È stata anche l’occasione per tracciare un bilancio della collaborazione con la cooperativa sociale Elleuno che da un anno si occupa della cura e gestione della Rsa. “Pontirolo ed Elleuno – ha detto il presidente Magisano – vogliono camminare insieme per vincere le battaglie che propone il sociale nell’ambito dell’assistenza a una popolazione che diventa sempre più anziana”.
Concetto elementare
Sono 28 le telecamere installate in zone comuni della struttura. Sono state finanziate grazie a un bando della Regione Lombardia che ha erogato il 70% dei fondi necessari al loro acquisto (circa 10mila euro la spesa totale). Anche Alessandro Quarta, vicepresidente Pontirolo ed Enrico Gallo, vicepresidente della Elleuno hanno ribadito un concetto elementare: nessuno deve aver paura di una telecamere. Se utilizzata correttamente serve per migliorare la qualità della vita degli ospiti della Rsa.
Partner
Gallo ha sottolineato un aspetto importante che ha permesso di raggiungere risultati importanti. “In Pontirolo – ha detto – abbiamo trovato una collaborazione non usuale, che ci ha fatto sentire subito partner e non fornitori”. Sensazione confermata anche da Roberto Comazzi, medico, direttore sanitario della Rsa, secondo il quale “non c’è migliore appagamento del riconoscimento del lavoro svolto nei confronti dei pazienti”.
La lezione di Yousseff
Ospite d’onore dell’open day Yousseff Tamam, medico chirurgo che opera bambini cardiopatici in tutte le zone più disastrate del pianeta. Youssuf è siriano, in uno dei mille attentati che hanno martoriato la sua terra ha perso il fratello. Qualche tempo dopo ha operato e salvato la figlia dell’attentatore che lo aveva ucciso. “Quello che a voi sembra straordinario – ha detto con estrema semplicità dopo l’applauso che ha sottolineato la sua presentazione – per noi, nella nostra terra, è la norma: capita tutti i giorni”.
Tenerezza pura
Un’emozione ancora più tenera è arrivata quando due ospiti della Pontirolo hanno parlato della loro esperienza nella struttura. Valli Lodi, 95 anni portati con semplicità, ha detto che non ha dormito per una settimana al pensiero di dover parlare davanti a tanta gente e che gli ultimi trent’anni che gli spettano da vivere, li vivrà molto serenamente. Gli stessi concetti li ha espressi Alvaro Quaglia, ultraottantenne immobilizzato su di un letto, prima del ricovero in Pontirolo, che adesso ha acquisito un minimo di mobilità.
Scelta politica forte
Il pomeriggio è stato chiuso da Giulio Gallera, assessore alla sanità della Regione Lombardia secondo il quale, “la scelta delle amministrazioni locali di riunirsi per dare vita alla Pontirolo è stata una scelta politica importante, un segnale che si intendeva e che si intende dare una risposta ai bisogni di accompagnamento espressi dagli anziani”. Chi l’avrebbe detto, solo un paio di anni fa?
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