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Articoli troppo lunghi? Facebook lavora a un sintetizzatore delle news

Mark Zuckerberg, l’ideatore del social, starebbe pensando a un altro progetto destinato a cambiare il modo di informarsi e di leggere le news

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Big tech sempre alla ricerca di nuove soluzioni per continuare a tenere al guinzaglio i propri utenti. L’ultima notizia arriva da quel furbetto di Mark Zuckerberg, l’ideatore di Facebook che starebbe pensando a un altro progetto destinato a cambiare il modo di informarsi e di leggere le news.

Secondo le prime indiscrezioni il progetto allo studio porterebbe la sigla Tldr, acronimo di “Too long, don’t read (troppo lungo, non leggerlo) e, dovrebbe essere uno strumento in grado di passare in rassegna tutte le notizie contenute in un articolo e, grazie all’intelligenza artificiale, riassumerle in un elenco che metterebbe in evidenza fatti e dettagli più salienti.

Si tratterebbe di una specie di “sintetizzatore” di articoli in grado di individuare i punti salienti dell’informazione e di offrirla ai propri lettori. Se gli sforzi della banda di Zuckerberg saranno coronati dal successo, non sarà più necessario quindi dover leggere l’intero articolo per conoscerne il contenuto.

In estrema sintesi (dovrebbe essere lo step successivo) non dovrebbe essere affatto necessario leggere. Il progetto, infatti, prevederebbe anche un sintetizzatore vocale, che leggerebbe le notizie e risponderebbe anche ad eventuali domande inerenti l’articolo.

Se confermata, la notizia rappresenterebbe un altro importante capitolo della storia infinita tra il social network e gli editori di ogni parte del mondo che da tempo stanno conducendo una battaglia con Facebook e gli altri grandi Big tech per ottenere un qualche riconoscimento economico per la condivisione dei loro contenuti.

L’idea di Fb è proporre ai propri utenti questo servizio come un plus per fargli risparmiare tempo, lasciando all’intelligenza artificiale il compito di scegliere per loro gli aspetti più importanti di una notizia e fornire il contenuto in “pillole”. Gli utenti dovrebbero “ingurgitare” la pillola di notizia in modo automatico e sempre meno approfondito: una lettura sempre più veloce e superficiale.

 Ciò che gli interessa è la raccolta dei dati personali di questi ultimi, che sono il vero petrolio per le grandi aziende della Silicon Valley.

 

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