venerdì - 29 Marzo 2024
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Appello alla Regione: no! ai licenziamenti alla Rotork di Cusago

Se non sarà possibile salvare i 28 lavoratori dell’azienda, è stata chiesta la cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività

news_cusago_chiusura_rotork_gears_ok“La possibile chiusura del sito produttivo di Cusago della Rotork Gears rappresenta un colpo al cuore per il nostro territorio. Non è accettabile che al culmine della crisi economica dovuta alla pandemia da Covid-19 siano i lavoratori e le loro famiglie a pagare il prezzo più alto di questa situazione. Come Regione Lombardia abbiamo il dovere di tutelare i 28 dipendenti che rischiano la perdita del loro posto di lavoro e spingere le parti al dialogo in modo da trovare, se possibile, una soluzione alternativa alla chiusura del sito di Cusago”.

topcar service cusagoLa Rotork Gears, azienda che fa parte del gruppo multinazionale Rotork con sede in Inghilterra, leader nel settore della produzione di attuatori e controllo dei fluidi, il 6 giugno appena trascorso ha annunciato la chiusura del sito produttivo di Cusago, aprendo la procedura di licenziamento collettivo per tutti i 28 dipendenti attivi nello stabilimento. Un vero incubo per i lavoratori. Un incubo che ha mobilitato sindacati e politici.

A difenderli oggi è scesa in campo anche Silvia Scurati, rappresentante della Lega nella Commissione Attività Produttive, Istruzione, Formazione e Occupazione di Regione Lombardia, durante l’audizione tenutasi questa mattina proprio sul caso Rotork Gears.

“Mi rendo conto delle difficoltà economiche nel quale si trovano ad operare oggi le aziende, ma questo non significa che siano i lavoratori a doverne pagare le spese. Confido che l’incontro di oggi – ha sottolineato Scurati in una nota stampa – possa essere l’inizio di un nuovo percorso, in cui Regione Lombardia farà la sua parte, che eviti la chiusura e tuteli i lavoratori. Nella peggiore delle ipotesi, dovranno essere immediatamente implementate misure di tutela, fra cui la cassa integrazione straordinaria per cessazione di attività”.

Il tavolo tra azienda e lavoratori fissato per il 7 luglio ha deluso le aspettative dei sindacati che avevano chiesto alla proprietà “di trovare soluzioni alternative” al licenziamento, “così come ha invitato a fare Confindustria”. Adesso, dopo l’appello della Scurati, dovrebbe scendere in campo la Regione. Chissà se avrà la forza per evitare i 28 licenziamenti.

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